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Gli ingegneri made in Modena che a 30 anni sognano lo spazio

Giovanni Medici
Gli ingegneri made in Modena che a 30 anni sognano lo spazio<br type="_moz" />

I fondatori di Novac a Houston con le agenzie internazionali

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La Novac Supercap di Modena, fondata da quattro ex studenti della Facoltà di Ingegneria di Unimore per produrre supercondensatori (supercap) allo stato solido e modellabili, è tra le sei aziende italiane che stanno partecipando a Houston, in Texas, nel luogo simbolo della storia dell’esplorazione spaziale, alla prima edizione di “Space it Up”: si tratta del programma di accelerazione d’impresa creato da Ice, l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, e dall’Agenzia spaziale italiana (Asi), in collaborazione con la Space Foundation Usa.

Una “full immersion” di cinque settimane che culminerà con il Demo Day del 27 settembre, quando queste sei aziende potranno presentare le loro soluzioni innovative. Un’opportunità importante per stringere relazioni e accordi commerciali oltreoceano, trovare clienti o capitali. In Texas per Novac c’è Matteo Bertocchi, amministratore delegato dell’impresa modenese, startup che ha raccolto investimenti per oltre 400mila euro nel 2022 e nell’aprile scorso è entrata nel programma di incubazione Esa-Bic/Asi per sviluppare il suo business in ambito aerospaziale: per il 2024 Novac prevede di completare un nuovo round di investimenti da 4 milioni di euro, e per la fine dell’anno prossimo di avviare la prima linea di produzione. Intanto la nuova sede-laboratorio di Modena è già pronta, su 600 metri quadrati.

I supercondensatori

Cos’è un supercondensatore? È un accumulatore che contiene meno energia rispetto a una batteria ma si scarica molto più velocemente. L’esempio potrebbe essere quello di un confronto tra un maratoneta e un centometrista: così come le batterie elettriche offrono energia in modo lento e graduale i supercap rilasciano invece la loro potenza in pochi secondi. Essi permettono di aumentare dunque le performance dei veicoli ma lasciando che le batterie lavorino solo in condizioni normali, aumentandone l’efficienza e la vita utile.

Èun mercato che si prevede in grande crescita da qui a cinque anni. Il supercondensatore studiato da Novac, basato su una tecnologia da essa studiata, si rivolge all’industria delle hypercar ibride ed elettriche, al settore aerospaziale e a quello delle imbarcazioni elettriche. Ma può interessare pure alle aziende che producono monopattini, droni, e-bike e scooter a batterie. I supercondensatori rappresentano un sistema ancora relativamente conosciuto e preso in considerazione per via del costo elevato e dei suoi problemi, che sono principalmente legati al liquido che contengono e che impedisce ad essi di lavorare ad alte temperature. I ragazzi di Novac hanno studiato però un materiale innovativo realizzando un supercap completamente allo stato solido, con la possibilità di essere così modellato e “spalmato” su superfici e volumi anche irregolari come quelle dei veicoli; in grado di lavorare integrandosi con le normali batterie a temperature elevate e soprattutto, sicuro in caso di danneggiamento.

I fondatori

I fondatori di Novac sono quattro ex studenti della facoltà di Ingegneria: Matteo Bertocchi, l’ad di questa start up innovativa, è stato studente di Ingegneria del veicolo, Loris Bruzzi di Electronics engineering, Alessandro Fabbri di Ingegneria del veicolo e Aldo Girimonte di Ingegneria dei materiali. Hanno circa 30 anni e provengono rispettivamente da Genova, Bolzano, Firenze e Cosenza. È stata Unimore a farli incontrare, in particolare il progetto Tacc (Training for automotive companies creation), un corso interfacoltà organizzato dal 2018 dal nostro ateneo con l’obiettivo di fornire tutte le conoscenze di base per lo sviluppo di un progetto innovativo basato su un’idea imprenditoriale nell’ambito automotive. L’idea di Novac, costituitasi ufficialmente come start up innovativa nel 2020, ha già ottenuto diversi riconoscimenti, tra cui l’inserimento nel 2021 nel Motor Valley Accelerator, l’acceleratore mobility della rete nazionale Cdp-Cassa depositi e prestiti che ha sede proprio in piazza Grande. I finanziamenti ottenuti in questi anni hanno permesso poi a Novac di allargare il suo team da quattro a sei membri a tempo pieno per portare avanti la fase di ricerca e sviluppo.

«Novac, che già può contare su cinque brevetti internazionali – spiega Alessandro Fabbri – ha ora il suo polo in via Canaletto centro, che vogliamo aprire ad altre realtà che come noi vogliono innovare nel campo dei materiali. In questa fase, poi, cerchiamo di avviare collaborazioni con nuovi partner industriali per realizzare prototipi dei nostri supercap integrati in un veicolo o in un velivolo. C’è molto interesse per la nostra azienda, anche nel mondo aerospaziale».