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Il passo indietro

Carpi rinuncia alla contesa per la “capitale della cultura”

Carpi rinuncia alla contesa per la “capitale della cultura”<br type="_moz" />

Il sindaco Bellelli: «Non facciamo concorrenza a Rimini»

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Carpi non sarà capitale della cultura.

Almeno non nel 2026. Ad annunciarlo è il sindaco Alberto Bellelli. Il primo cittadino ha comunicato la decisione al sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad.

Bellelli si rivolge al collega assumendo la decisione in prima persona e cogliendo l’occasione per criticare il governo Meloni.

Nella lettera non v’è invece traccia del progetto che avrebbe portato – in caso di eventuale successo alla contesa nazionale – la città dei Pio al centro della cultura nazionale fra tre anni.

«Ho deciso di non proseguire con la candidatura di Carpi come capitale della cultura 2026 – scrive Bellelli al collega riminese – Ho attentamente esaminato l’ampio elenco delle città che hanno manifestato interesse per questo evento di grande rilevanza e ho notato che solamente due città della nostra regione hanno partecipato: Carpi e Rimini».

Al ministero della Cultura sono giunte entro il termine del 4 luglio 2023 ventisei manifestazioni d’interesse da quattordici regioni da parte di singoli Comuni o Unioni dei Comuni.

Rimini se la dovrà dunque vedere con piccoli centri quali Pantelleria o Maratea e città più grandi quali Cosenza, Treviso, Lucca o L’Aquila, che con Carpi condivide l’esperienza del terremoto.

Alle scosse sismiche del maggio 2012 si richiama il sindaco nella motivazione per il passo indietro, aggiungendo un ulteriore elemento: l’alluvione in Romagna.

«Non posso dimenticare le tragiche immagini dell’alluvione che ha colpito la Romagna – motiva Bellelli – provocando danni alle abitazioni, alle imprese e agli spazi pubblici, così come le frane che hanno interessato le colline circostanti».

Segue un parallelismo tra Carpi e Rimini. «Avendo io stesso vissuto il terribile terremoto del 2012, sono testimone della resilienza delle nostre comunità, delle loro volontà di risollevarsi e di ripartire rapidamente – rimarca – So altrettanto bene che per conseguire questi obiettivi è fondamentale l’unità tra la comunità e le istituzioni a tutti i livelli, da quelli locali a quelli regionali e nazionali».

Segue la stilettata al governo Meloni. Bellelli è espressione del Pd come Sadegholvaad e come il presidente della Regione Stefano Bonaccini, che più volte ha sollecitato il governo in tal senso.

«Nell’ambito della fase di ricostruzione post-alluvione noto una mancanza significativa: l’assenza del supporto del nostro governo nazionale – l’argomentazione di Bellelli – Questo fatto mi lascia sconcertato e ritengo che tra noi enti locali e tra colleghi sindaci debba emergere una forte voce di denuncia e di preoccupazione».

Preoccupazioni espresse da molti ristoratori carpigiani per la manifestazione d’interesse cittadina. «Carpi ambisce a diventare “capitale della cultura” – l’appunto di Gianluca Magnani, direttore dell’albergo Hotel Carpi – ma per essere una vera capitale della cultura, quindi anche del turismo, servono i servizi adatti. Su tutti, i taxi: è impensabile che in città non ci sia più un’auto disponibile dopo le venti».

«A breve prenderemo contatti con la Regione – annuncia Bellelli – per prepararci ufficialmente al prossimo bando, che assegnerà il titolo per il 2027».