Con un 4 in pagella, i modenesi bocciano il porta a porta: la città è più sporca
Crollano i cittadini soddisfatti: dal 75% al 29%
L’Amministrazione comunale di Modena ed Hera sono state bocciate, dai cittadini modenesi, per la nuova raccolta dei rifiuti porta a porta. Lo dice l’indagine pubblicata da Federconsumatori in collaborazione con la Cgil, che su un campione importante di oltre 2.100 partecipanti – basti pensare che a Roma, per la stessa tematica e con finalità simili, Federconsumatori ha raggiunto circa 700 cittadini – ha fatto registrare più di 3.700 tra critiche, spesso radicali, osservazioni, commenti e consigli. La percentuale di modenesi soddisfatti per il livello di pulizia della città è passata, in appena dodici mesi, da un ottimo 74,6% a un pessimo 29,5%.
Il giudizio medio, il voto da 1 a 10 sulla pulizia della città, nel 2022 si era attestato a 6,4. Nel 2023 crolla a 4. Il motivo? «Probabilmente la situazione non è così tragica, ma i cittadini sono delusi da un cambiamento nella raccolta dei rifiuti che si è rivelato più dannoso che benefico», chiosa il numero uno di Federconsumatori Modena Marzio Govoni.
Altri numeri: l’85% dei modenesi ritiene che negli anni il livello di pulizia della città sia peggiorato. Un numero raddoppiato rispetto al 2022. È forte anche l’insoddisfazione registrata rispetto all’assistenza ai cittadini nella delicata fase di cambiamento di modello della raccolta dei rifiuti: l’81% di chi si è rivolto al Comune è rimasto insoddisfatto, come lo è stato il 74% di chi si è rivolto ad Hera.
I modenesi sono certamente irritati per la forte crescita degli abbandoni di rifiuti, ma oltre ad imputare la cosa all’inciviltà di alcuni concittadini, attribuiscono la responsabilità della crescita di questo fenomeno al modello di raccolta stesso. Secondo i cittadini, infatti, è l’amministrazione comunale, con le sue scelte, a influire “moltissimo” sulla scarsa pulizia della città. Sono leggermente meno critici, pur facendo registrare alti livelli di dissenso, nei confronti di Hera e nel comportamento scorretto dei concittadini. Interessante anche la suddivisione dell’indagine per quartieri.
Dalle zone Madonnina e San Faustino, luoghi dove è stata avviata fin da subito la raccolta porta a porta, verso la fine del 2022, sono piovute le maggiori critiche. Questo perché, prosegue Govoni, «non è sufficiente fare trascorrere il tempo nell’attesa che i modenesi si abituino».
Tra i pochi dati positivi va segnalato l’alto numero di persone che hanno ricevuto informazioni sui cambiamenti introdotti. Quasi l’80% dichiara di aver ricevuto una sufficiente informazione.
Coloro i quali hanno partecipato al sondaggio, si dividono in tre fasce: ultrascontenti, critici e positivi. I primi sono il 49% del campione totale. Si tratta di persone prevalentemente in età giovane e lavorativa che, su una scala da 1 a 10, danno un giudizio sul livello di pulizia della città, di media, di 2.8. I critici sono sempre cittadini prevalentemente in età lavorativa, che attribuiscono un 4.7 di media alla pulizia della città. Rappresentano il 30,2% del campione. Minoritari, invece, i positivi: sono il 20,8%, alla pulizia della città attribuiscono un voto medio di 6.2, appena sufficiente, e sono perlopiù lavoratori o pensionati.