100 e lode, Fermi. Mirco Ferri: «È stata la chimica a conquistarmi»
Il giovane continuerà gli studi a Bologna
«L’orale è stato un momento unico. Mi sono detto, ultimo sprint, devi farlo al massimo. Mentre la mia prof di analisi inseriva la chiavetta al computer mi disse: “Come faccio a interrogarti che mi viene da piangere?”, così ho iniziato a parlare pensando che nessuno di quei momenti sarebbe più ritornato. Sono uscito dal colloquio con il magone, sapevo che il 30 giugno sarebbe stato un giorno indimenticabile». Mirco Ferri è un neo-diplomato del tecnico Fermi, 100 e lode sulla carta. Ambizioso, determinato e innamorato della chimica e dei suoi anni da liceale, è sicuro del suo futuro: «Andrò a studiare chimica industriale a Bologna, come proseguimento del mio percorso al Fermi. Sono molto entusiasta per quello che mi aspetta: la chimica è la mia passione, o la ami follemente o la odi. Così in prima superiore mi sono preso la cotta della mia carriera». Poi Mirco ci racconta la sua storia a lieto fine: «Ho scelto il Fermi perché, avendo sempre avuto una buona attitudine verso le scienze, ho visto in quella scuola un’opportunità per mettermi in gioco non solo stando seduto al banco. Mi sono iscritto con l’idea di fare elettronica e poi la chimica mi ha trovato; il triennio è stato fondamentale per costruire le basi del mio futuro». Poi, come per tutti i bei momenti, arriva l’ultimo giorno di scuola: «Mi sono sempre trovato bene, soprattutto con i professori, che ci sono sempre stati vicini e disposti al dialogo. Andare a scuola con la consapevolezza di avere un valore e di essere apprezzati come persone, e non come numeri, è fondamentale per motivarsi. Mi porterò sempre nel cuore i miei insegnanti, soprattutto la docente di italiano: nei momenti difficili è stata come un faro; al di là della chimica ci ha sempre trasmesso umanità in ogni lezione». E dopo qualche settimana, il traguardo conclusivo, l’ultimo ballo: «Dalla terza superiore, avendo sempre ottenuto il massimo dei crediti a fine anno, ho iniziato a intravedere la possibilità del 100. Poi, usciti i voti degli scritti, ho aperto il gas: anche i professori con il tempo capiscono quanto puoi valere, l’importante è focalizzarsi sugli obiettivi e lavorare sodo. Non è affatto impossibile conquistare l’obiettivo: se lo si vuole, ci si riesce. In quinta bisogna gestire tanti impegni: la patente, lo studio, i tolc per l’università, anche i corsi extrascolastici. Poi arrivi in fondo e pensi: “Ce l’ho fatta. Ho ottenuto quello che volevo”».l