100 e lode, Tassoni. Chiara Caiti «Dopo tanti sacrifici rifarei ogni cosa con la stessa dedizione»
Chiara Caiti, classe 2004, ha frequentato il liceo scientifico Tassoni, tagliando il traguardo con un 100 e lode e il Tolc per Medicina già in cantiere. Ma del suo percorso, nonostante le nottate sui libri, le serate passate a studiare, e perché no, le delusioni e la fatica, non può che dirsi soddisfatta
MODENA Studenti eccellenti: di questo si parla facendo riferimento a quei promettenti modenesi che, concluso l’esame di maturità, hanno messo un punto (o una virgola) al loro percorso di studi con il massimo dei voti.
Chiara Caiti, classe 2004, ha frequentato il liceo scientifico Tassoni, tagliando il traguardo con un 100 e lode e il Tolc per Medicina già in cantiere. Ma del suo percorso, nonostante le nottate sui libri, le serate passate a studiare, e perché no, le delusioni e la fatica, non può che dirsi soddisfatta: «Dopo 5 lunghi anni di sacrifici e duro lavoro posso confermare che ripeterei ogni passo del percorso allo stesso identico modo, con la stessa dedizione e rifacendo ogni sacrificio necessario. Spesso alcune rinunce, viste dall’esterno, non sono mai state comprese da chi mi circondava. Però alla fine sono stata ripagata: ho avuto la conferma, da chi sa giudicare meglio di me, che il mio sforzo è stato percepito».
Così, a quella fastidiosa domanda che abitualmente si intrufola tra i più ambiziosi, «ma chi te lo fa fare?», non serve una risposta: bastano i fatti. «Ero consapevole delle difficoltà che avrei incontrato, ma sono sempre stata ambiziosa e autocritica. Per questo penso che questo “100 e lode” mi voglia premiare per la mia costanza e determinazione, non per una presunta intelligenza. Questo non significa che la scuola premia i più dotati o chi è più predisposto, ma chi ha determinazione merita che gli sia riconosciuta», racconta Chiara. E in merito alla determinazione, non è l’ossessione per il voto, né tantomeno è fine a sé stessa: «Quando si hanno delle priorità è tutta questione di organizzarsi. Ed essendomi trovata a dover incastrare, in un turbine di impegni e scadenze, di stress, soddisfazione e voglia di fare di più, tutto ciò che mi rende felice, ho dovuto cercare il mio equilibrio. Così ho imparato il valore di prendersi delle responsabilità, di portare a termine un impegno, di essere autonoma e appoggiarmi unicamente a me stessa. Questo è ciò che il “100 e lode” rappresenta per me».
Così Chiara ripercorre il film degli ultimi 5 anni della sua vita, dal primo timido giorno di scuola fino alla foto sorridente sotto all’insegna del liceo, con un mazzo di rose in mano e il luccichio negli occhi: «È stato un percorso lungo e faticoso, in un ambiente non sempre facile; ma, riguardando alle mie spalle i mattoncini che ho impilato uno dopo l’altro, rivedo bei ricordi che porterò con me per tutta la vita».l © RIPRODUZIONE RISERVATA