San Felice verso l’addio all’Unione
Il sindaco Goldoni: «Abbiamo perso un gioiello». Platis (FI): «Il Pd non esiste più»
Non si sono fatte attendere le reazioni del centrodestra in merito al voto di giovedì sera su Aimag. La votazione del nuovo cda ha trasformato in realtà i timori della Bassa modenese sul futuro della multiutility con sede a Mirandola. «Basta leggere i nomi dei neoconsiglieri - tuona Roberto Lodi, assessore al Bilancio del Comune di Mirandola - per capire quali interessi siano malcelati dietro a quello che di fatto è un vero e proprio esproprio. Un’acquisizione a costo zero da parte di Hera sotto la regia del Partito democratico, che toglie Aimag al territorio e al controllo pubblico». Lodi definisce l’esito della votazione «un regalo, nel vero senso della parola. Con questo voto è stata volutamente messa fine ad una realtà virtuosa che, fra le sue tante accezioni positive, ha sempre garantito qualità del servizio, posti di lavoro e indotto per il territorio». Secondo l’assessore però, la questione non finisce qui. «Abbiamo tutta l’intenzione di proseguire in tutte le sedi possibili - dice - per provare a invertire un destino che era già stato scritto da tempo a causa di chi ha voluto anteporre logiche personalistiche al bene della comunità».
Ad attaccare è anche Forza Italia: «Il Pd non esiste più - sostengono Antonio Platis, vicecoordinatore regionale, Mauro Neri, capogruppo nell’Ucman, Michel Stefani, capogruppo a Concordia, e Massimo Barbi, coordinatore a Carpi - dopo aver distrutto la sanità della Bassa, spolpa Aimag. Ora via ad azioni legali contro i sindaci e nel 2024 vinceremo a Carpi e Concordia per salvare la nostra società da Hera».
Dello stesso avviso Michele Goldoni, sindaco di San Felice: «Abbiamo perso un gioiello del nostro territorio - spiega - e una delle aziende più importanti della Bassa modenese. È una decisione incomprensibile, e gli effetti di tale scelta non si avvertiranno da subito, ma rischiano di essere molto negativi per la nostra realtà: sia per i dipendenti dell’azienda, che per i servizi erogati ai cittadini e per tutte le imprese della Bassa che lavorano con Aimag». E aggiunge: «La governance dell’azienda, che rimane formalmente a guida pubblica, è stata nei fatti unilateralmente “ceduta” a Hera dai Comuni delle Terre d’Argine, di Bastiglia e Bomporto, con l’avvallo della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e del Partito democratico. Il tutto senza nemmeno un momento di confronto, chiesto ma mai arrivato, con i Comuni della Bassa e del Mantovano». Sulla decisione di Concordia di astenersi dal voto, dichiara: «L’astensione di Prandini mi ha particolarmente amareggiato e in quel modo ha spaccato il fronte compatto dei Comuni della Bassa, costringendoci a riflettere sulla permanenza di San Felice all’interno dell’Unione Comuni Modenesi Area Nord». l
C.M.