Calciolari: «Una scelta unilaterale e ora Prandini spiegherà...»
Duro commento del presidente
La speranza è l’ultima a morire. Lo sanno bene i sindaci della Bassa modenese e del Basso mantovano, che fino a giovedì sera hanno lottato per una società Aimag indipendente dal controllo di Hera, che prenderà in mano la governance della multiutility di Mirandola. «Avevamo chiesto un rinvio della votazione - spiega Alberto Calciolari, sindaco di Medolla e presidente dell’Unione dei Comuni Area nord - perché per noi era importante che l’approvazione del consiglio di amministrazione fosse subordinata a un patto di sindacato. Non ci è stato concesso e abbiamo votato contro, anche perché i nuovi rappresentanti sono stati una scelta unilaterale».
Oltre a Medolla, sono sei i Comuni dell’Area nord che hanno votato no al nuovo cda, mentre Concordia si è astenuta: «Sarà il sindaco Luca Prandini a spiegare il suo voto - prosegue Calciolari - e a rendere conto ai suoi cittadini». Mirandola, San Prospero, Camposanto, San Felice, San Possidonio e Cavezzo si sono presentati uniti, in una battaglia però già persa in partenza. «Le premesse non erano buone - confessa Calciolari - e sapevamo che non sarebbe stata una passeggiata. Nonostante questo, l’esito ci ha lasciati sgomenti e amareggiati: come sindaci abbiamo agito con coerenza e con senso di responsabilità verso i cittadini e il territorio». Tra i contrari all’apertura verso Hera si schiera anche il Partito democratico di Mirandola: secondo la segretaria Anna Greco «ci sono stati due distinti approcci dentro al Pd: qualcuno è rimasto in silenzio senza prendere posizioni, altri sono intervenuti cercando soluzioni. Il primo approccio è stato quello del Pd provinciale, il secondo quello del Partito democratico dei comuni della Bassa». Per Greco, «l’incapacità, o forse sarebbe meglio dire la non volontà di trovare una sintesi politica è la causa di una vicenda che avrà conseguenze rilevanti per il danno che viene dato alla credibilità della politica. Non è accettabile l’inerzia su questioni così importanti per il territorio».
Anche Giorgio Siena, consigliere della lista civica +Mirandola e volto storico del centrosinistra della Bassa, non le manda a dire: «Abbiamo toccato il fondo - afferma - ed è stata una sconfitta totale. Si è consumato un cinico atto di rapina con la forza dei numeri, che nella circostanza ha permesso anche di violare la storia, la fatica e i valori costruiti e difesi con il tempo, la ragionevolezza e il rispetto delle regole. Come consigliere appoggerò qualunque azione legale a difesa del patrimonio pubblico». Tra le altre cose, nell’assemblea di giovedì sera non è stato votato il rinnovo del patto di sindacato. «Senza il patto - dice Rifondazione Comunista di Modena - di fatto si regala Aimag ad Hera, perdendo un’impresa pubblica che ha fatto la storia della Bassa modenese e che poteva essere un partner strategico nella transizione ecologica. Chi ha votato il nuovo cda ha la responsabilità di una scelta che impoverisce e penalizza ancora una volta la bassa modenese. Non sono meno responsabili gli altri sindaci soci di Aimag che hanno votato contro, subendo questa scelta senza alternative e senza essere in grado di fare gioco di squadra». l