Modena, che beffa! Non avrà la questura di Fascia A. Vaccari: «Presi in giro da Piantedosi»
Il Ministro sconfessa un iter già avviato dalla Lamorgese che l’ha preceduto. «Una scelta incomprensibile per un territorio che chiede da anni di potenziare le forze di polizia. Evidentemente non sono piaciute le prese di posizione sul tema del rave e del conseguente Decreto»
MODENA Promessa da Lamorgese negata da Piantedosi. L’avanzamento a Questura di Fascia A per la ciuttà di Modena è stato ancora una volta negata, nonostante tutte le condizioni che da anni (indipendentenmente dal governo in carica) avrebbe dovuta essere concessa. questa volta sembrava essere la volta buona e invece il ministro dell’Interno Piantedosi ha sconfessato quanto avviato dalla precedente titolare del suo ministero Lamorgese.
A denunciarlo è il parlamentare Stefano Vaccari con una dura presa di posizione
«Perché il Ministro Piantedosi sconfessa Lamorgese, che l’ha preceduto, sulla questura di Modena? – scrive Vaccari – Abbiamo letto con stupore il comunicato ufficiale del Governo, nel quale si rende noto del passaggio di rango delle questure di Perugia, Ancona, Potenza e L’Aquila, tra le quali c’è una grande assente: proprio Modena!
Ci chiediamo il motivo, visto che l’iter è lo stesso che hanno seguito le altre 4 città, e stranamente, al rush finale, Modena ne viene esclusa.
Colpa dei poteri forti o delle lobby internazionali? Niente affatto: molto più semplicemente, Piantedosi ha sconfessato per scelta politica ciò che la Lamorgese aveva portato avanti per Modena come per le altre 4 città summenzionate.
Evidentemente non sono piaciute le reazioni della città sul tema del rave e sul Decreto che ha generato, e anziché pensare a dare una mano a un territorio che da anni aspetta una risposta di potenziamento delle forze di polizia per garantire maggior sicurezza a cittadini e imprese, preferisce fare marcia indietro e buttar a mare tutto.
Un episodio molto deludente, di cui chiederemo conto nelle sedi opportune, e di cui dovrebbero chiedere conto anche i parlamentari che appoggiano questa maggioranza, le cui promesse di maggior sicurezza restano soltanto sulla carta e, anzi, neppure più su quella.