Non solo le lezioni rituali: l’istituto Baggi racconta i progetti con gli studenti
Alfonso Scibona
Una scuola con oltre 900 studenti e parecchie decine di insegnanti proiettata nel futuro, già iniziato. L'istituto Baggi di Sassuolo, infatti, già da quest'anno si sta dando una struttura simile ad una grande azienda. «Abbiamo costruito – afferma la dirigente scolastica Mariacristina Grazioli – un sistema organizzativo di responsabilità diffusa per temi e progetti. Mi spiego. Ho un corpo docenti di primissimo piano, determinato a crescere per se stesso ma anche e soprattutto insieme al territorio nel quale opera, con una visione professionalizzante per camminare a fianco di un mondo che cambia rapidamente. Tutto questo mettendo al centro di ogni progetto lo studente, che viene preso in considerazione sia per quanto fa a scuola ma anche e soprattutto per il suo essere persona, con la sua vita anche al di fuori dell'istituto».
La scuola di via San Luca è cresciuta sia nei numeri che nei progetti che vengono portati avanti da un corpo docenti, partendo dalla dirigente, proseguendo dai suoi due vice, Carlo Cigliana e Francesca Bettini, fino a uno buon numero di incaricati nei vari progetti che da tempo vengono portati avanti. «In questo modo – continua Grazioli – riusciamo anche a discutere su problemi che arrivano dall'esterno, come per gli episodi di cyberbullismo, che ci vengono segnalati e sui quali facciamo discussioni e cerchiamo soluzioni. Gli insegnanti, che sono tutti ottimi professionisti, in questo ed altri temi, sono non solo attenti, preparati e disponibili, ma anche pronti a cogliere le necessità della base. Come nel caso della promozione “Agio e socializzazione” per gli studenti del biennio con ascolto in classe e del triennio per disagio giovanile. Non dimentichiamoci poi i rapporti con l'esterno, Confindustria Ceramica, aziende del settore e della filiera ma anche l'amministrazione comunale; tutti soggetti coi quali c'è sempre grande collaborazione. Una cosa che non si è fermata nemmeno lo scorso anno quando, con la pandemia, abbiamo comunque avuto tanti studenti in stage nelle aziende».
A proposito di progetti, in continuità e nuovi, ci sono due insegnanti con delega specifica: Maria Tornatore e Barbara Fundone. «Continuiamo il progetto “Mafia e Legalità” - conferma Fundone – che ci ha permesso in passato di analizzare tanto di questo tema, fino al processo “Aemilia”. Avremo come al solito anche diversi esperti che arriveranno a parlare con i nostri ragazzi».
Un altro progetto ruota attorno ai comportamento post Covid in istituto ed è stato chiamato “Patto d'aula”. «Con questo – ha confermato Fundone – grazie a una sorprendente collaborazione dei ragazzi, vengono superati tutti quei problemi che hanno invaso personalmente i nostri studenti durante il covid e il forzato lockdown in casa. Le risposte stanno arrivando in modo concreto».
Si avvicina anche il periodo dell'orientamento: come vi preparate? «Il nostro progetto – aggiunge Maria Tornatore – è sia di avvicinamento che di uscita dalla scuola. Oltre a mostrare tutto ciò che può essere attrattivo per i ragazzi di terza media abbiamo anche un orientamento in uscita per il prosieguo negli studi, anche se il nostro diploma è già qualificante per il mondo del lavoro, sia per la collocazione nelle aziende. Questo anche in collaborazione con il consorzio “Alma Diploma”, che opera in vista di questi obiettivi».
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