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«Metà orto, metà bosco in 8mila metri per la città»

Serena Arbizzi
«Metà orto, metà bosco in 8mila metri per la città»

L’idea di Bruno Pullin e Vania Pirondini oggi viene presentata ai carpigiani «Ci saranno 18 aree da coltivare, senza diserbanti. Due per attività sociali»

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Serena Arbizzi

«Metà orto, metà bosco». Un sogno che diventa realtà in oltre 8mila metri quadri, grazie all’ingegnere Bruno Pullin e della moglie Vania Pirondini. Si chiama Ortobosco e l’ingresso di questa grande area vicinissima al centro è in via Marchiona.

Metà superficie è dedicata al bosco in un vecchio pioppeto abbandonato. Il resto, invece, verrà coltivato con orti e piante da frutto. Nel sottobosco, poi, c’è una vivace crescita di querce, olmi, frassini, biancospini, sanguinelli, carpini, marusticani e tante altre piante con i semi portati dal vento o dagli uccelli.

«Alcune zone sono un intrico di tronchi e rami caduti tra i quali crescono cespugli e alberi – spiega Pullin – In queste zone rimarrà la crescita spontanea. Nel bosco verrà scavato un piccolo stagno per fornire alle specie animali una fonte d’acqua e creare habitat per le specie anfibie. Sugli alberi ci saranno nidi artificiali per favorire la nidificazione. L’accesso al bosco sarà consentito solo ai soci della associazione che sta per costituirsi e lungo il percorso individuato».

La parte di orti e di frutteto è stata ricavata in un terreno incolto da anni in precedenza adibito a vigneto: 18 gli spazi dedicati a orto, un paio dei quali a per attività sociali.

«Si vede sempre più spesso la campagna che diventa una piattaforma per colture meccanizzate. Bisognava dare un piccolo esempio – aggiunge Pullin – Certo, è una goccia nel mare, ma fa vedere che un’altra agricoltura è possibile così come un modo piacevole per coltivare della buona verdura. La campagna può essere alleata della natura. All’Ortobosco non si potranno usare diserbanti, fertilizzanti di sintesi, insetticidi, lacciuoli in plastica e materiali monouso. Si potrà fare nel proprio “pezzo di terra” un orto tradizionale, biologico, biodinamico, sinergico o come volete, a condizione che non ci sia nulla di artificiale. Vorremmo che ogni orto fosse un piccolo giardino e un meraviglioso laboratorio naturale, pieno di vita e di sorprese, in tutte le stagioni». Oggi pomeriggio dalle 15 sarà possibile visitare il terreno su cui si svilupperà l’Ortobosco. —