«So dove vivi, dammi i soldi» Cliente taglieggia il consulente
I metodi sono quelli che il Modenese aveva conosciuto con il clan dei Casalesi anche se stavolta nella tentata estorsione non è contesta l’aggravante mafiosa e difatti procede la Procura di Modena. Eppure si torna a parlare di cantieri edili, minacce, violenze psicologiche: aspetti che negli ultimi tempi erano apparsi marginali nel quadro criminale locale ma che i carabinieri del Nucleo Investigativo del comando provinciale di Modena hanno di nuovo riscontrato in tutta la loro prepotenza. È così finito in carcere il 51enne L.D., di origini napoletane e residente a Bastiglia, ritenuto responsabile della tentata estorsione nei confronti di un consulente del lavoro anch’egli originario della Campania.
L’indagine dell’Arma parte in ottobre quando il consulente si presenza in caserma e racconta tutto. Svela di essere stato coinvolto dal 51enne nella ricerca di imprese disponibili a prestare nome, faccia, storia e certificazioni utili a concorrere ad un importante appalto pubblico bandito nel modenese. Ma il piano dell’estorsore in poco tempo svanisce proprio a causa dell’impossibilità del consulente di individuare prestanome o personaggi conniventi al disegno criminoso. Quella mancanza innesca però le violenze. Il 51enne pretende 20mila euro, soldi che vanno letti come indennizzo per la mancata aggiudicazione dei lavori e per il rimborso ad una presunta “tangente” pagata ad un geometra. E per ottenerli scattano le minacce, soprattutto telefoniche. «So dove abiti», «Conosco i tuoi famigliari», «I miei soci ti faranno pagare il conto delle perdite» sono solo alcune delle conversazioni captate dai carabinieri durante l’indagine. Perché i telefoni finiscono sotto controllo e le registrazioni servono a farsi un quadro indiziario solido e convincente. Chi siano quei soci non è però dato sapersi ma il consulente si sente anche dire che il cliente è pronto a perdere la famiglia pur di fargliela pagare.
La situazione degenera alcuni giorni fa a Modena quando L.D. incrocia il consulente in via Emilia Est e in auto lo sperona. Poi scende e inizia a colpire l’altra vettura con calci e pugni. Solo lo spauracchio dell’intervento delle forze dell’ordine lo fa desistere, ma ormai la situazione è chiara: ci sono troppi rischi e così arriva l’autorizzazione all’arresto, avvenuto ieri. —
F.D.
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