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Festival filosofia 2020

Festival Filosofia, il bilancio: quest’anno è sold out: in 40mila nelle piazze. Dal 17 al 19 settembre 2021 si parlerà di Libertà

stefano luppi
Festival Filosofia, il bilancio: quest’anno è sold out: in 40mila nelle piazze. Dal 17 al 19 settembre 2021 si parlerà di Libertà

21 settembre 2020
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MODENA Libertà. E’ questo il tema scelto per l’edizione 2021 del festivalfilosofia che si terrà nelle piazze, nei musei e nelle gallerie di Modena, Carpi e Sassuolo dal 17 al 19 settembre 2021.

Lo hanno annunciato ieri i vertici del Consorzio organizzatore - il direttore Daniele Francesconi e il presidente Anselmo Sovieni - e i membri del comitato scientifico Barbara Carnevali, Michelina Borsari e Massimo Cacciari insieme al sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli. Per quest’ultimo «il tema è cruciale, soprattutto per Modena che è medaglia d’oro pe rla Resistenza. E mi viene in mente il liberi liberi... di Vasco». Intanto si fanno i primi calcoli, non definitivi, sui numeri della edizione numero 20, ovviamente “sporcata” dalla necessità di strette regole di sicurezza sanitaria e igiene pubblica in tempi di pandemia. Il sistema di prenotazioni online - che probabilmente resterà in auge anche con il ritorno alla normalità - ha calcolato poco meno di 40mila prenotazioni (ieri pomeriggio alle 16 erano 32mila) per le lezioni magistrali dei 42 filosofi intervenuti, dunque il tutto esaurito per quanto riguarda la possibilità di sedersi nelle varie piazze, ovviamente contingentate. «Non dobbiamo raffrontare - spiegano Francesconi e Sovieni - i numeri con quelli del settembre 2019, dunque con la penultima edizione, ma con il marzo 2020, quando eravamo in lockdown e pensare a un festival come il nostro basato sugli assembramenti era quasi utopico. In ogni caso abbiamo notato che avere un programma un po’ più asciutto non è un male, forse il pubblico, che è stato educato e sensibile, ha apprezzato. Del resto lo staff ha ben operato in condizioni complicate, e siamo orgogliosi di lavorare con i nostri collaboratori. Per cui avanti così. E da oggi pensiamo a come costruire il programma intorno a Libertà».

Un termine complicato, quello del prossimo anno, nonché una delle parole chiave della storia della filosofia. Ricorda Massimo Cacciari: «Un tema centralissimo nella società che costringe a porsi una domanda: ma siamo liberi e come? Qui occorre pensare al ruolo del lavoro politico che deve liberare , non addomesticare e chiudere. E’ il suo fine essenziale perché il progresso tecnico e la sicurezza, pure importanti, non bastano». Michelina Borsari spiega che «ci siamo resi conto che il Covid ha portato a chiudersi in casa per avere la massima sicurezza e da lì sono nati i nostri interrogativi. Anche perché tutti sappiamo di non essere completamente liberi, siamo costretti ad automatismi». Interviene anche la professoressa Carnevali: «Il prossimo anno non faremo una filastrocca di opinioni, ma il tentativo di pensare ai diritti, alla privacy, alla sicurezza, alla libertà di parola e informazione e a tutte le altre accezioni che questo vasto termine prevede. Il termine lo abbiamo scelto praticamente senza discussioni, all’unanimità».

Campo di discussione veramente ampio e variegato e forse chi in Italia ha rappresentato meglio nell’ambito della cultura colta, ma popolare, il termine scelto per il 2021 è stato Giorgio Gaber. «La libertà non è star sopra un albero, non è neanche avere un'opinione; la libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione», cantava. E proprio la partecipazione è l’obiettivo primario che ogni anno anima il festiva di Modena, Carpi e Sassuolo. Una manifestazione più forte anche del covid-19. —

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