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La prof. Mirotti va in pensione «Amata, stimata e vera guida»

S.A.
La prof. Mirotti va in pensione «Amata, stimata e vera guida»

La vicepreside e docente di matematica dell’istituto Da Vinci 

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l’omaggio

Lunedì si chiude la carriera scolastica di Angela Mirotti, amata e stimata docente di matematica dell’Itis Da Vinci, vicepreside per decenni, figura di riferimento il territorio e per studenti, colleghi, famiglie e dirigenti. «Ha applicato con scrupolo e rigore ogni cambiamento normativo: la competenza acquisita con lo studio e il concreto buon senso hanno fatto sì che, anche e soprattutto grazie a lei, la scuola ottenesse sempre il meglio da ogni situazione - sottolineano dall’Itis - La sua naturale vocazione per l’organizzazione l’ha fatta apprezzare sia dai colleghi sia dalle famiglie degli studenti, che in lei hanno sempre trovato risposte certe, insieme a un sorriso gentile. Con la sua paziente determinazione ha gestito conflitti, appianato tensioni, cercato soluzioni e compromessi ogni volta che le è stato possibile, senza mai dimenticare che il ruolo dell’educatore è anche quello della fermezza. Ora la aspetta una carriera ancor più complessa, quella di nonna. Ma lasciando il cellulare acceso... - dicono dalla scuola - non si sa mai che serva ancora qualche sua dritta».

Sono tantissimi i contributi arrivati dalla scuola per esprimere affetto e stima a questa docente amata da tutti. «Io sono molto grato alla prof. Mirotti - dice Marcello Miselli, attuale dirigente scolastico - Al mio arrivo al Vinci, Angela e la prof. Montorsi mi hanno guidato con competenza, intelligenza e pazienza alla conoscenza dell’istituto».

Tra i ricordi affettuosi e di stima, anche quelli di dirigenti scolastici precedenti, come Paolo Pergreffi e Gloria Cattani. Di Giorgio Goldoni, Paola Bulgarelli e Monia Mussini, docenti di matematica, Laura Benzoni, di lettere, Giovanna Scarfì, della segreteria della scuola, Paolo Bussei, docente di fisica, Simona Fregni, di elettronica, Teresa Grillo, collaboratrice scolastica. Gli ex studenti dicono: «Quando c’era da prendere le difese degli studenti l’ha fatto, così come quando c’erano dei comportamenti degli studenti che non andavano bene ce li ha sempre fatti notare. Certo, ci ha fatti crescere». —

S.A.