Gazzetta di Modena

Modena

“Lockdown story” Gianni Ricci e il diario corale dei mesi più duri

Marica Di Pietro
“Lockdown story” Gianni Ricci e il diario corale dei mesi più duri

Il libro del professore modenese  «Pensieri, suggestioni ed emozioni» 

17 agosto 2020
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È una parola che pensiamo, o forse speriamo, di aver lasciato alle spalle, in realtà una cicatrice rimane. C’è chi ne soffre, chi ne ride. Il professore modenese Gianni Ricci ha in tasca un’altra soluzione: dedicare al lockdown un album dei ricordi confrontando il proprio vissuto con quello di altri in una testimonianza corale che fa molto diario social: “Lockdown Story” (edizioni Artestampa). «Il mio non è un racconto che vuole piangersi addosso, anzi – puntualizza Ricci – l’idea era condividere pensieri, suggestioni ed emozioni per trarne giovamento in un momento di travaglio interiore. Il libro semplicemente ne lascia traccia. Le prime pagine ruotano attorno alla mia famiglia, il cuore del diario palpita delle testimonianze di amici, parenti e personaggi vari, infine nelle ultime battute la vocazione matematica prende il sopravvento in tabelle e grafici, dove assemblo i dati ufficiali dell’OMS e dell’ISS in una mia personale visione dell’emergenza sanitaria».

Da perfetto uomo di scienza, Gianni Ricci offre un’attenta analisi di quanto accaduto a livello statistico, da padre, invece, racconta i progetti familiari e culturali improvvisamente annullati e l’entusiasmo nel poterli ora ricostruire. Di figli ne ha tre e di preoccupazioni ne ha dovute sostenere su più fronti a partire da Gregorio e la sua disabilità con le conseguenti difficoltà del quotidiano, passando per l’Ospedale di Pavullo tra le corsie del pronto soccorso dove è stata coinvolta la figlia come medico, fino a New York dove vive il primogenito con una famiglia prossima ad allargarsi. I figli si rivelano quel fil rouge che tiene salda la narrazione fino a confluire in una storia a più voci. Una storia declinata in volti, gli stessi che sono in copertina, proprio loro che ci hanno voluto mettere la faccia e condividere col lettore riflessioni, esperienze, emozioni rivelandosi senza filtri per quello che hanno vissuto durante il lockdown. Ognuno con la propria scrittura, che Gianni Ricci ha rispettato con profonda discrezione, la stessa adottata nell’affrontare i temi che hanno attanagliato l’Italia per mesi a colpi di tweet e di likes come il rifornimento di mascherine e pure la controversa vicenda di Silvia Romano. Con criticità e moderazione insieme, smaschera i retroscena dell’informazione pubblica alla luce delle proprie esperienze personali e descrive il meglio dei contenuti social ricordando video e immagini ormai a pieno titolo nella memoria collettiva, da Papa Francesco in una piazza deserta al Presidente Mattarella all’Altare della Patria il 25 aprile in mascherina. Poi ci sono le nuove parole che si aggiungono al nostro vocabolario e a queste dedica un glossario, sintetico ma puntuale. Per chiudere in bellezza, in copertina le inedite vignette di Bonvi, ricevute in via del tutto eccezionale dagli eredi del fumettista modenese, ironizzano su un’epidemia di colera dichiarata inesistente per ordine superiore. Gianni Ricci invece non chiude gli occhi e ci invita a trarre insegnamento dalle tensioni di questa peste del XXI secolo. Si può e si deve fare. —