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Modena, l'ospedale e la morte di Rosalba:«È stato fatto tutto il possibile Era una paziente molto fragile»

Modena, l'ospedale e la morte di Rosalba:«È stato fatto tutto il possibile Era una paziente molto fragile»

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Sul caso le precisazioni dell’Azienda ospedaliera universitaria. «I sanitari della cardiologia riabilitativa, della terapia intensiva coronarica (Utic) e della Terapia intensiva dell’ospedale civile hanno fatto tutto ciò che era nelle loro possibilità per salvare la vita a Rosalba».

«La paziente - spiega l’Aou - che era anche una collega in quanto medico di medicina generale, manifestava purtroppo un quadro clinico molto complesso che perdurava da tempo per il quale si era a sottoposta a diverse procedure chirurgiche che la rendevano una paziente fragile e pluripatologica. La sua morte è stato un evento improvviso e imprevedibile, legato alla gravità del suo quadro clinico di partenza. Il ricovero in Cardiologia riabilitativa si era reso necessario, proprio a seguito dell’ultimo delicato intervento effettuato all’Hesperia. La paziente compatibilmente con il suo quadro clinico stava completando il percorso riabilitativo con l’aiuto di idonei ausili. Costantemente monitorata durante la degenza, nei giorni 15 e 16 gennaio, a dimostrazione dell’assenza di fenomeni emorragici in corso, presentava valori stabili di emocromo e per tale motivo ne era stata ipotizzata la dimissione il giorno 17 . Purtroppo alle 5 di mattina del 17 gennaio, il quadro clinico della paziente si è repentinamente aggravato tanto da rendere necessario il suo trasferimento nella Utic Assistita da supporto ventilatorio, è stata sottoposta ad indagini ematochimiche e strumentali (Rx torace, ecocardiogramma…). Il sopraggiungere di un arresto cardiaco ha reso necessaria l’attivazione delle procedure rianimatorie che si sono protratte a lungo. Stabilizzata dal punto di vista cardiocircolatorio, la paziente e stata trasferita nel reparto di Rianimazione dove, nonostante i tentativi dei medici è deceduta nella notte tra il 17 e il 18 gennaio». —