Gazzetta di Modena

Modena

Modena Rivoluzione Ztl in 2 anni Si accende il dibattito: «Una follia che ucciderà il commercio del centro»

Luca Gardinale
Modena Rivoluzione Ztl in 2 anni Si accende il dibattito: «Una follia che ucciderà il commercio del centro»

Viale Berengario, Novi Sad e corso Vittorio Emanuele off limits per le automobili Barcaiuolo (Fdi): «Scelte vessatorie per i negozi, pronti a una raccolta firme» E in Giunta che chi invita a rifletterci bene 

18 luglio 2020
4 MINUTI DI LETTURA





MODENA Un po’ di tempo per adattarci lo avremo, ma nemmeno troppo: tra due anni, per esempio, non potremo più percorrere viale Berengario se non avremo il permesso Ztl. Lo stesso discorso vale per corso Vittorio Emanuele, e in generale per tutto il reticolo di vie comprese tra l’attuale Zona a traffico limitato, la stazione e il Tempio. Spostandosi a sud, invece, a finire in “zona verde” potrebbe essere viale delle Rimembranze, anche se qui i tempi saranno più lunghi, e comunque sarà lo studio di fattibilità a stabilire se quelli che per i modenesi sono “i Viali” per eccellenza entreranno o meno in Ztl.

[[atex:gelocal:gazzetta-di-modena:modena:cronaca:1.39097376:Video:https://video.gazzettadimodena.gelocal.it/locale/modena-allargare-la-ztl-i-pareri-dei-modenesi/132681/133304]]

Con l’approvazione del Pums, giovedì sera in Consiglio comunale, è partita la “rivoluzione Filippi”, il piano che porterà la città, e in particolare il centro storico, a cambiare radicalmente, anche se con azioni da realizzare a breve termine (due anni), nel medio periodo (cinque) e a lungo raggio (entro il 2030).

Tra gli aspetti che in questi giorni stanno facendo più discutere c’è l’allargamento della Zona a traffico limitato, i cui effetti a breve termine sono illustrati nell’immagine a fianco: se la zona gialla rappresenta la Ztl attuale, l’area verde indica invece le nuove vie che da qui al 2022 diventeranno off limits per i mezzi a motore privi di permesso. Un cambiamento importante, perché porterà la Ztl a passare dall’attuale 59% al 94% del centro storico, ovvero dagli attuali 750mila metri quadrati ad un chilometro e 200mila metri.

Ma quali saranno le vie che saranno chiuse alle auto senza permesso?

Sostanzialmente, il provvedimento prevede l’inclusione nella Zona a traffico limitato di largo Sant’Agostino, Novi Sad, viale Berengario e della cosiddetta “addizione Erculea”, che comprende l’area a nord fino ai viali Monte Kosica, Crispi e Caduti in Guerra, che rappresentano il perimetro sul quale si potrà continuare a circolare. Discorso diverso invece per viale delle Rimembranze, che nei prossimi anni sarà al centro di uno studio di fattibilità per l’inclusione in Ztl del tratto che va dal monumento ai Caduti a corso Canalchiaro.

Una rivoluzione che ha creato qualche problema anche all’interno della macchina comunale, con Alessandra Filippi - decisa più che mai ad andare fino in fondo, facendo valere il suo ruolo di assessore nominato in quota “Verde” - che vorrebbe arrivare a stretto giro a portare in Ztl anche i Viali a nord del centro, da Monte Kosica a Caduti in Guerra, e il resto dell’amministrazione, dal sindaco Muzzarelli agli uffici tecnici del settore Mobilità, pronti a ricordarle che bisogna anche tenere i piedi per terra ed evitare il “bagno di sangue” quando ci si presenterà ai commercianti della zona.

Una differenza di vedute andata in scena già nelle riunioni di giunta che hanno preceduto l’approvazione del Pums, e che probabilmente si rivedranno anche in futuro, dal momento che il piano è “aperto” e in parte sarà modificato strada facendo.

Di certo il piano lascia perplesso Michele Barcaiuolo, consigliere regionale di Fratelli d’Italia: «Una zona a traffico limitato che di fatto raddoppierà - spiega - mentre è allo studio la chiusura dei Viali, vero accesso al centro storico. E poi ci sono le nuove vie del centro che diventeranno pedonali, mentre uscendo si incontrano sei nuove dorsali ciclabili. In piena emergenza economica legata alla pandemia da Covid-19 ritengo inappropriate le scelte della sinistra modenese - attacca il consigliere regionale - vessare ulteriormente commercianti e artigiani impedendo di fatto l’accesso dei cittadini al centro storico non è la giusta priorità. Del resto, cosa aspettarsi da una giunta che non impiega una singola risorsa per ridurre le tasse a chi, dopo il lockdown, ha faticato a riaprire le serrande delle proprie attività?».

Barcaiuolo ricorda quindi che «già nel 2018 Confesercenti lanciò una petizione per valorizzare le attività del territorio disincentivando nuove aperture di supermercati e centri commerciali, ma oggi l’amministrazione locale si dimostra nuovamente sorda davanti alla richieste dei propri cittadini: zone 30 ed estensione dello Ztl sono infatti misure che non tutelano i piccoli artigiani anche in termini di sicurezza personale, alla luce dei recenti episodi di tentata violenza ai margini del centro storico. Mi auguro che la giunta fermi immediatamente questo folle progetto - incalza il consigliere di Fratelli d’Italia - in caso contrario siamo pronti a raccogliere firme anche per arrivare ad una consultazione popolare per far capire a Muzzarelli e soci che la vita dei modenesi e dei commercianti del centro va oltre ad un giro in monopattino».