Gazzetta di Modena

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Crepe nel soffitto, chiusa la chiesa di Monteombraro

Nicolò Benassi
Crepe nel soffitto, chiusa la chiesa di Monteombraro

Ingegnere e geometra hanno fatto minuziosi controlli L’edificio religioso risale al XVII secolo e ospita un organo e dipinti della scuola bolognese 

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Dopo attente analisi, l’antica chiesa di Monteombraro è stata chiusa per problemi legati al soffitto. È ciò che hanno riscontrato due controlli ordinari effettuati recentemente da parte di un muratore e di un geometra prima, e in secondo luogo da un ingegnere specializzato. Quest’ultimo non ha garantito la conformità e la sicurezza della costruzione. La chiesa del “Santissimo Salvatore” risale al XVII secolo, istituita come nuova Parrocchia precisamente nel 1617, e domina il sottostante centro storico della frazione zocchese. La chiesa rappresenta una delle strutture storicamente più importanti della zona, grazie anche all’architettura fine e di valore. Inoltre, l’edificio ospita dipinti di scuola bolognese e un pregiatissimo organo “Francesco e Domenico Traeri” considerato tra i più mirabili in Italia, risalente anch’esso al XVII secolo e ultimamente restaurato. Con il cambio di sacerdote, la messa, prima della chiusura forzata, era celebrata tutte le domeniche, anche durante la stagione invernale. Il problema risiede principalmente nel soffitto e nelle volte a esso fissate. Anche se non se ne ha l’impressione, le volte presenti nel soffitto della chiesa, in realtà, non sono in muratura, ma in gesso e cannarelle. Questo tipo di tecnica costruttiva - risalente all’epoca barocca e priva di qualunque funzione statica - è impiegata per abbellire gli spazi interni e parallelamente per abbassare i costi.

Grazie ad attenti sopraluoghi e ispezioni da parte di tecnici, quindi, è emerso che nelle volte sono presenti crepe e incrinature. Che preoccupano anche se, va detto, non significano assolutamente il collasso dell’antica struttura tanto cara agli abitanti di Monteombraro e ai suoi fedeli. Il rischio maggiore non prevede il crollo del soffitto o della chiesa stessa, ma potrebbero comunque cadere dei calcinacci; sono necessari, perciò, verifiche ulteriori per garantire la sicurezza dei fedeli. Il parroco e una delegazione della comunità parrocchiale locale hanno presentato il pericolo alla Curia, la quale ha predisposto, nelle prossime settimane, altri controlli realizzati da tecnici provenienti dalla Diocesi.

In seguito ai test futuri, si avranno nuove notizie e si saprà se si tratta di un allarme eccessivo, e quindi si potrà procedere con la riapertura, o se sono necessari lavori di messa in sicurezza in tempi brevi e, in un secondo tempo, interventi di più grande portata. Per ora quindi la chiesa resta chiusa al pubblico. —