White list e talpe in prefettura, Giovanardi ha 15 giorni per presentare le sue memorie
White list antimafia a Modena e ditta Bianchini: l'ex senatore Carlo Giovanardi ha 15 giorni di tempo per presentare memorie scritte o per chiedere di essere sentito, quindi "il seguito dell'esame è rinviato". È l'esito in Senato della seduta, di due giorni fa, della giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari che è tornata a riunirsi sul caso del ruolo dell'ex ministro modenese nella vicenda delle cosiddette 'talpe in prefettura' attorno alla ricostruzione post-sisma 2012.
ROMA White list antimafia a Modena e ditta Bianchini: l'ex senatore Carlo Giovanardi ha 15 giorni di tempo per presentare memorie scritte o per chiedere di essere sentito, quindi "il seguito dell'esame è rinviato".
È l'esito in Senato della seduta, di due giorni fa, della giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari che è tornata a riunirsi sul caso del ruolo dell'ex ministro modenese nella vicenda delle cosiddette 'talpe in prefettura' attorno alla ricostruzione post-sisma 2012.
In ballo ci sono sia il discusso reintegro dell'altra ditta coinvolta, la fratelli Baraldi, nel periodo di passaggio di consegne tra due prefetti, sia la società di investigazioni Safi, a cui le due aziende edili, come emerso, avrebbero versato soldi per tornare in white list.
Il processo a Bologna è stato aggiornato al 29 ottobre, con la palla ai pm che contestano a carico di 11 imputati la rivelazione di segreti d'ufficio e la violenza o minaccia a un corpo politico, e la posizione di giovanardi era stata processualmente sospesa in attesa proprio dell'autorizzazione a procedere da parte del Senato.
A palazzo manda dunque si è riepilogato tutto. Secondo l'accusa, è stato evidenziato in aula, "il senatore Giovanardi, in concorso con funzionari della prefettura di Modena e di altre pubbliche amministrazioni (Mario Ventura, capo di gabinetto della prefettura di Modena, Giuseppe Marco De Stavola, funzionario dell'agenzia delle dogane, Daniele Lambertucci, dipendente della stessa prefettura), nonchè di diversi soggetti privati (Augusto Bianchini, la moglie Bruna Braga ed il figlio Alessandro Bianchini, nonchè l'avvocato Giancarla Moscattini), con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso ed abusando delle proprie qualità e funzioni, avrebbe usato minacce sia dirette che indirette".
Minacce, si continua in Senato come si LEgge nel verbale della commissione, "Sia nei confronti di singoli funzionari ed impiegati, sia 'ambientali' all'interno della prefettura di modena, anche sotto forma di 'pressioni', nei confronti del prefetto di Modena e dei componenti del gruppo interforze, per impedirne o per turbarne comunque l'attività, in tutto o in parte anche temporaneamente".
E il tutto, si prosegue nella lettura del relatore durante la seduta della giunta, "Sarebbe stato finalizzato ad ottenere il cambiamento della posizione espressa, in seno al predetto gruppo interforze, in ordine al diniego di iscrizione alla white list della società Bianchini costruzioni srl e della ditta individuale ios di Bianchini Alessandro".
La richiesta di autorizzazione all'utilizzo delle intercettazioni riguarda quattro conversazioni sull'utenza intestata all'imprenditore edile Claudio Baraldi, dal marzo al luglio 2013. La richiesta sui tabulati riguarda l'utenza in uso a ventura, per il periodo compreso tra l'1 gennaio 2014 ed il 14 aprile 2015 e tra l'1 maggio 2013 e l'8 maggio 2015, l'utenza in uso a Bianchini (1 gennaio 2014-14 aprile 2015), l'utenza in uso ad alessandro bianchini (1 gennaio 2014-14 aprile 2015). E ancora, l'utenza in uso a mario lugli (presidente pro tempore della f.Lli baraldi), per il periodo compreso tra il 19 dicembre 2013 ed il 18 dicembre 2015, e l'utenza in uso, infine, a cono incognito (funzionario del girer) per il periodo compreso tra il 19 dicembre 2013 ed il 18 dicembre 2015.