Innovativa cura per l’aritmia Un trattamento a -40 gradi
Per la prima volta un paziente di 49 anni è stato salvato con l’ablazione a freddo Rispetto a quella tradizionale a caldo è più veloce e riduce il rischio di recidive
Per la prima volta a Modena un paziente affetto da aritmia cardiaca è stato trattato con un’ablazione a freddo.
Si tratta di un innovativo trattamento per aritmie cardiache, in particolare per la fibrillazione atriale che è stato eseguito al Policlinico di Modena presso la Cardiologia diretta dal professor Giuseppe Boriani. L’uomo di 49 anni soffriva di fibrillazione atriale recidiva ed è stato trattato con un’ablazione a freddo, invece, del tradizionale metodo “a caldo”. La procedura è stata attuata con successo dal team integrato di Elettrofisiologia che da tempo opera al Policlinico di Modena con professionisti sia della Cardiologia del Policlinico che della Cardiologia dell’Ospedale Civile di Baggiovara, diretta dal dottor Stefano Tondi. Il paziente sta bene ed è stato dimesso dopo 48 ore dalla procedura di ablazione.
«Questa tecnica – ha spiegato il professor Giuseppe Boriani – costituisce una novità a Modena e permette di trattare le fibrillazioni atriali in modo alternativo alle tecniche di ablazione tradizionali, dette “a caldo”. Questa tecnica alternativa, infatti, prevede l’applicazione di freddo fino a -40/-50 gradi tramite un catetere dotato di un palloncino che viene introdotto nelle cavità cardiache per “congelare” il tessuto atriale con risoluzione dell’aritmia».
L’intervento è stato eseguito nella sala di Elettrofisiologia del Policlinico dal dottor Edoardo Casali, elettrofisologo del Policlinico, e l’equipe coinvolta includeva anche il dottor Vincenzo Turco e Erminio Mauro del Policlinico e il dottor Mauro Zennaro dell’Ospedale Civile di Baggiovara.
la patologia
Per aritmia si intende una condizione clinica nella quale viene a mancare la normale frequenza o la regolarità del ritmo cardiaco. Il battito può risultare più rapido (tachicardia), più lento (bradicardia) o irregolare (fibrillazione atriale) rispetto alla frequenza cardiaca media normale. L’ablazione cardiaca è una procedura che correggere le aritmie cardiache, creando una lesione “mirata” in una zona di tessuto miocardico danneggiato che risulta responsabile dell’anomalia del ritmo cardiaco, senza danneggiare i tessuti sani. L’ablazione viene effettuata quanto le terapie farmacologiche non sono più sufficienti al controllo dell’aritmia, inducendo disturbi mal tollerati dal paziente.
«Questa tecnica – ha aggiunto il dottor Edoardo Casali, elettrofisiologo al Policlinico - è tecnica sicura ed efficace, che viene attuata, come quella “a caldo” nella sala di Elettrofisiologia con il paziente opportunamente addormentato. Il vantaggio è che la procedura si associa a un minor rischio di recidive dell’aritmia e risulta di minore durata rispetto alle ablazioni tradizionali, consentendo di aumentare il numero di procedure e pertanto riducendo i tempi di attesa. L’importante è la selezione dei pazienti, che effettuiamo nel nostro ambulatorio specialistico. Non tutti i tipi di aritmia, infatti, si prestano alla crio-ablazione e necessitano, invece, l’intervento a caldo».
Al Policlinico di Modena sono circa 550 i pazienti seguiti ogni anno per aritmia cardiaca. Di questi, 150 si sottopongono ad un’ablazione. —