Gazzetta di Modena

Modena

DELITTO all’alba IN VIA ALASSIO 

Uccide la moglie con una coltellata Anziano tenta il suicidio poi chiama il figlio

Carlo Gregori
Uccide la moglie con una coltellata Anziano tenta il suicidio poi chiama il figlio

La vittima Teresa Petrone, 77 anni, assisteva giorno e notte il coniuge 88enne, Domenico Leonelli, debilitato da un ictus

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Il telefono squilla molto presto, quando tanti dormono ancora. Sono le 5.30. Il padre affannato dice al figlio di accorrere subito: è successo un fatto grave. Il figlio entra nella casa dei genitori e trova la madre a terra in mezzo al sangue; il padre è sdraiato sul letto, parla in modo sconnesso. In terra, sotto il letto, un coltello della cucina insanguinato. Il figlio chiama la polizia e così viene alla luce il delitto.

È morta poco dopo Teresa Petrone, 77 anni, casalinga. È morta uccisa dal marito Domenico Leonelli, 88 anni, nel loro appartamento di via Alassio 206, al nono piano. Inutilmente i medici di Baggiovara hanno cercato di salvarla: la coltellata al torace si è rivelata fatale. Anche il marito era ferito: un taglio alla gola. Probabilmente segno di un tentativo di farla finita quando ha capito cosa aveva fatto. Medicato, è stato portato al reparto di Diagnosi e Cura in stato di arresto per omicidio, piantonato dalla polizia.

Il figlio accorso, rimasto nella casa dei suoi, ha aiutato la Squadra Mobile della Questura a ricostruire l’accaduto.

Non c’è mistero dietro a questo omicidio. L’autore è Domenico Leonelli, ex muratore in pensione, un anziano malato e sempre meno lucido che viveva con una moglie più giovane di lui; Teresa, la vittima, moglie ormai anziana, lo aiutava giorno e notte. I due figli davano una mano ogni giorno. Ma loro due erano sempre insieme e soli, presi dal peggioramento fisico che lui ha subito qualche anno fa a causa di un ictus che lo ha segnato nella deambulazione. Col tempo sono sopravvenuti problemi di demenza senile sempre più gravi. Da un lato i trespoli e il deambulatore non bastavano più per passeggiare, nonostante la costanza di Teresa nel portarlo fuori casa tutti i giorni almeno una volta per il giretto. Dall’altro la sua perdita di lucidità è diventata pari all’irascibilità. Teresa si prodigava per farlo stare bene ma non bastava mai.

Per capire una tragedia come quella che si è consumata ieri all’alba in cima al condominio di via Alassio bisogna considerare la vita di questa coppia di anziani. Se lui era sempre più malato e sempre meno presente nelle parole e nei fatti, da un lato lei doveva assecondarlo in tutto e dall’altro doveva sollecitarlo continuamente in ogni sua attività. Per questo il loro rapporto era diventato pressante, come succede spesso ai pensionati in queste condizioni. E così sono ricordati dai vicini che ieri hanno manifestato tutta la loro comprensione per le condizioni difficili in cui i Leonelli vivevano da qualche mese. Domenico era stato anche ricoverato in Geriatria proprio per il peggioramento delle sue condizioni. E presto sarebbe dovuto tornare al reparto per alcune visite. Era Teresa che doveva farsi carico di governare la loro routine quotidiana, considerando che il marito negli ultimi tempi faceva fatica a muoversi, al punto di avere bisogno di una sedia a rotelle.

La Squadra Mobile sta indagando a tutto campo, coordinata dalla Procura. Ma non c’è molto da aggiungere su modalità e movente dell’uxoricidio. Manca solo la circostanza: come ha fatto un anziano tanto in difficoltà a portare a letto un coltello da cucina dalla lama molto lunga e poi colpire al petto con forza la donna che aveva amato? Pare che l’abbia colpita una sola volta, anche se sarà l’autopsia a stabilirlo. Un colpo profondo che l’ha dissanguata. Teresa ha reagito come poteva, trascinandosi fuori dalla camera da letto e arrivando in sala, ma i soccorritori hanno potuto fare ben poco di fronte a un taglio così grave.

Domenico è rimasto disteso sul letto. Sragionava. Sarà perciò difficile che lui stesso possa dare una spiegazione coerente del suo gesto omicida. In ogni caso è in arresto e presto si terrà la convalida con l’interrogatorio di garanzia. Il capo della Mobile dottor Salvatore Blasco ha ricordato che non erano mai stati segnalati screzi vistosi tra i due e che non risultano denunce per maltrattamenti o violenze. —

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