«Nessuno ci ridarà Maria ma quella strada va cambiata»
I familiari della ciclista 54enne, investita da un anziano e trafitta da una cancellata, sono tornati sul luogo dell’incidente in via Magenta
«Si deve fare qualcosa per regolare la velocità delle auto che percorrono via Magenta e la viabilità di questa strada. Nessuno ci potrà ridare la nostra Maria, ma non è possibile che chi passa di qui corra come se fosse un’autostrada. Non è escluso che faremo causa per avere giustizia, anche se per ora siamo concentrati su mia moglie, madre dei miei quattro figli». Antonio Di Pippo è il marito di Maria Altomare Di Bello, 54 anni, travolta da una Panda in via Magenta. La donna stava attraversando la strada per ritornare a casa, in via Puccini. Ma l’auto l’ha centrata, facendola volare a metri di distanza, sulla cancellata dov’è rimasta trafitta.
«Mia moglie era una donna estremamente scrupolosa - prosegue Antonio, che ieri pomeriggio, insieme alle figlie e al genero, è ritornato sul luogo dell’incidente, dov’è stato deposto un cero in memoria di Maria - E, da quanto ci hanno spiegato, anche stavolta era scesa dalla bicicletta per attraversare la strada, sulla via del ritorno a casa. Ma si è verificata la tragedia che ci ha portato via per sempre mia moglie. Lanciamo un appello perché vogliamo che vengano rispettato i limiti di velocità. Non è il primo incidente mortale che c’è qui».
Antonio e Maria Altomare si erano conosciuti a Foggia. «I nostri figli sono nati tutti e quattro in Puglia - ricorda il marito della donna - Io sono arrivato a Bologna, precisamente a San Lazzaro, nel 1995. Nel 2007 comprammo casa e venimmo qui a Castelfranco. Abbiamo quattro figli, tre femmine e un ragazzino di 14 anni. La più grande ha 30 anni e abita a Foggia. Mia moglie era molto affettuosa. Io sono tornato dal lavoro e ho visto la polizia. Quando mi hanno mostrato il documento di mia moglie ho capito che era successo il peggio. Mi è crollato il mondo addosso, ma devo trovare il coraggio andare avanti: ho dei figli, sono la mia forza».
Il corpo della donna è stato liberato ieri dalla Medicina legale. Non è stata effettuata l’autopsia perché la dinamica, rilevata dalla Polstrada, appare già chiara. —