Gazzetta di Modena

MODENA. Dagli spostamenti casa-lavoro in cui si utilizza eccessivamente l’auto privata ai permessi per la Ztl, che in otto anni sono praticamente raddoppiati.

Il documento preliminare del Piano urbanistico della mobilità sostenibile approvato dalla giunta il 28 dicembre analizza in maniera molto dettagliata i fattori di forza e quelli di debolezza del sistema della mobilità urbana.

Tra i dati più interessanti ci sono dunque quelli relativi agli spostamenti tra casa e lavoro o scuola: se da una parte emerge un ottimo 10% di spostamenti in bicicletta per recarsi al lavoro - praticamente il triplo della media nazionale, mentre Bologna si ferma al 6,5% e la Regione all’8% - nel 67,6% dei casi i modenesi si spostano da casa al lavoro con l’auto privata, mentre l’uso dell’autobus non raggiunge nemmeno il 5% e il treno è fermo all’1,5%. Numeri molto diversi da quelli di Bologna, dove quasi un cittadino su cinque va al lavoro con il bus. Dati non troppo differenti per gli spostamenti casa-studio, che nel 43,9% dei casi avvengono con l’auto privata, mentre la media nazionale è ferma al 37,1%.

Un altro dato interessante è quello relativo al pendolarismo: ogni giorno entrano in città 51.565 persone, ovvero 17mila in più di quelle che escono da Modena. Uno dei dati più negativi è quello relativo all’uso dell’auto per spostamenti molto brevi: il 12% degli spostamenti compiuti in macchina nell’area urbana non supera il chilometro, mentre il 32% non supera i due chilometri e il 45% riguarda percorsi non superiori ai 2500 metri.

Passando alla gestione della sosta, un altro numero da analizzare attentamente è quello che riguarda i permessi (permanenti, temporanei e speciali) per la zona a traffico limitato, che dal 2008 al 2015 sono passati dagli iniziali 61.461 a 118.868, con un aumento del 93,4%. —

L.G.

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