Gazzetta di Modena

Modena

sentenza ANNI DOPO L’OMICIDIO 

Canò condannato per le botte alla Fella

Canò condannato per le botte alla Fella

Un anno e mezzo fa Armando Canò, 52 anni, strangolò Benedetta Fella, la ex convivente appena lasciata per un’altra; poi nascose il cadavere nel frigorifero spento in cantina. Una disattenzione che in...

19 gennaio 2018
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Un anno e mezzo fa Armando Canò, 52 anni, strangolò Benedetta Fella, la ex convivente appena lasciata per un’altra; poi nascose il cadavere nel frigorifero spento in cantina. Una disattenzione che in piena estate ha portato subito alla scoperta del cadavere e poi alla confessione. In novembre Canò è stato condannato a 18 anni (con lo sconto del rito abbreviato). E solo ieri Canò è stato processato per aver picchiato 4 anni prima la stessa donna che ha ucciso. Insomma, il processo per le botte si è tenuto molto dopo quello per l’omicidio, quando imputato e vittima sono gli stessi. In questo caso, Canò è stato condannato a dieci mesi con le attenuanti generiche per lesioni aggravate.

Il paradossale caso giudiziario è arrivato al termine dopo una lunga serie di rinvii dovuti ai motivi più disparati: assenza dei testimoni, assenza del giudice, cambiamento del giudice, scioperi giudiziari. Alla fine ieri il giudice De Padua, arrivato in servizio a Modena da poco, ha aperto il processo arrivando subito alla conclusione (il pm aveva rinunciato a molti testi) con la condanna, quando la prescrizione scatterà tra due anni e mezzo. La causa riguardava una delle tante denunce che la Fella fece (e poi ritirò) contro l’uomo violento che amava. Un caso che risale al luglio 2012. Betta era andata da poco ad abitare in un appartamento nuovo e una mattina ha raccontato ai vicini perché aveva il volto tumefatto. Come è anche scritto nella denuncia acquista agli atti del processo per morte della vittima (ad opera dello stesso imputato), Betta aveva raccontato che quella sera aveva litigato «con un uomo che avevo aiutato e al quale volevo bene». Quell’uomo, mai nominato esplicitamente, l’aveva picchiata al volto mentre dormiva. Anche al collo aveva segni di violenza. Betta si era fatta curare al pronto soccorso: la prognosi era di ben 30 giorni.

L’avvocato Francesca Pecorari ricorda però che Canò non è mai stato nominato. Per questo annuncia l’appello.

Caro Gregori