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La finalese Daniela Braida alla guida del Commissariato di Mirandola

Il commissariato di Mirandola
Il commissariato di Mirandola

MIRANDOLA. Una donna della Bassa al comando della polizia di Stato di Mirandola. È la sorpresa che il Natale regala al territorio, alle prese da tempo con gravi problemi di sicurezza e con un...

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MIRANDOLA. Una donna della Bassa al comando della polizia di Stato di Mirandola. È la sorpresa che il Natale regala al territorio, alle prese da tempo con gravi problemi di sicurezza e con un sistema di contrasto alla criminalità indebolito dalla mancanza di uomini, peso politico e “infrastrutture”, dalle caserme (è il caso di Mirandola per polizia, stradale e finanza e di Concordia per i carabinieri), fino alla videosorveglianza.

In un contesto impegnativo, il Ministero dell’Interno scommette su Daniela Braida, commissario capo di Polizia. Daniela, che vive a Finale con il marito Carlo, a sua volta ex poliziotto dell’anticrimine del commissariato ora in servizio a Bologna, ha a lungo lavorato per la pubblica amministrazione in municipio a Mirandola. Poi è entrata nella scuola di polizia e, superati tutti gli esami e dopo un'esperienza alla Mobile di Verona, viene premiata con una missione prestigiosa e delicata: riportare fiducia nell’operato della Polizia, e contribuire alla battaglia impari che il territorio è chiamato ad affrontare contro la criminalità. Occorrerà anzitutto riportare fiducia nella polizia, alle prese con un continuo depauperamento: l’organico del Commissariato conta oggi su 28 persone, alcune delle quali peraltro non pienamente operative, quando in organico ne sarebbero previste 36. E invece, nell’indifferenza generale, è previsto che Mirandola perda altri due ispettori di esperienza, senza che sia ad oggi prevista alcuna sostituzione. La dottoressa Braida sostituirà Vincenzo Di Lembo, a Mirandola da poco più di un anno, e che pare destinato ad un incarico altrettanto impegnativo alla Direzione Distrettuale antimafia. Per la Bassa il nuovo incarico è un segnale positivo, non resta che auspicare che il quasi contestuale arrivo del neo questore Santarelli possa contribuire a sbloccare il muro di indifferenza e disagi di cui Braida e colleghi non hanno certo bisogno. (ase)