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Il gioco della memoria

Il gioco della memoria

Parole e rime, ritmo e tempo: la poesia ha molto a che vedere con la musica. E viceversa. Molte canzoni negli anni sono state lette (e studiate) come poesie, molte poesie sono state musicate: basti...

15 dicembre 2017
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Parole e rime, ritmo e tempo: la poesia ha molto a che vedere con la musica. E viceversa. Molte canzoni negli anni sono state lette (e studiate) come poesie, molte poesie sono state musicate: basti pensare a Branduardi che canta Yeats e De André che trae ispirazione dall’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters per “Non al denaro, non all’amore, né al cielo”. Omaggi colti, certo, un po’ di nicchia, magari. Poi è arrivato lui, Fiorello. E “San Martino” di Carducci è diventato un tormentone. E’ uscito dalle aule scolastiche, è entrato nel quotidiano. Ora, in libreria, è possibile trovare “Silvia rimembri ancora - Le poesie italiane più amate”, pubblicato da Einaudi Ragazzi, con illustrazioni di Sara Not (costa 16,90 euro).

Questo è un libro di poesie che ha anche molto a che fare con la memoria. Tutti noi, o quasi, a scuola, anni o decenni fa, abbiamo studiato poesie a memoria. Ore e ore a ripetere strofe che non entravano in testa. A recitare filastrocche a Natale sotto gli occhi di tutti gli adulti, emozionati, e davanti allo sguardo, severo stavolta, degli insegnanti. Molte poesie sono scomparse poi dai nostri neuroni, almeno così crediamo. Altre vi hanno lasciato una traccia latente ma indelebile.

In questo volume le ritroviamo tutte: da Leopardi a Carducci, da Pascoli a d’Annunzio, e più indietro pure le origini, con Dante e Petrarca. Una raccolta “furba” che strizza l’occhio ai ricordi d’infanzia dei grandi, che può forse avvicinare alle poesie classiche i ragazzini, vestendole a festa, togliendo loro la “divisa scolastica”.

Lo dice molto bene Beatrice Masini nell’introduzione: “Scegli i versi, imparali a memoria. Canta, ripeti recita. Un giorno torneranno indietro”. Perché la memoria è un muscolo e come tale va esercitata. E a volte ci sorprende all’improvviso perché fa battere quell’altro muscolo che pompa e governa le emozioni. E com’erano i capelli di Laura? O era l’aura di Laura? E dove cantava il Passero solitario?

Poi, se volete, è anche una raccolta che vi permette di giocare a chi ne ricorda di più. E magari stupire i vostri ragazzi.

Cristiano “Zio Burp” Callegari

esploratore musicale