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Samorì: «Dubbi su Marri e soci del patto» 

Samorì: «Dubbi su Marri e soci del patto» 

«Il vicepresidente deve dimettersi e la banca deve dire se gli aderenti all’accordo hanno affidamenti»

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L’avvocato Samorì, oppositore accanito della governance Bper negli anni trascorsi, è salito sul palco per un intervento in cui ha dispensato apprezzamenti nei confronti dell’attuale dirigenza, sottolineando il cambiamento rispetto al passato ma senza tralasciare posizioni critiche su alcuni punti specifici.
Il socio fondatore di Bper Futura si è così espresso dal palco: «Oggi, nonostante l’elevato livello di professionalità degli amministratori, del presidente Odorici e dell’amministratore delegato Vandelli, mi sarei aspettato una presa di posizione da parte della dirigenza contro comportamenti esclusivi e di poca chiarezza che in passato hanno caratterizzato l’operato di Bper e che tuttavia faticano a scomparire. Nel Cda c’è ancora Alberto Marri, che invito a dimettersi. Ricordo le vicende di Italease e Meliorbanca o 480 milioni di affidamenti ad amministratori. In particolare - ha continuato Samorì nel suo affondo - ora vi sono alcuni punti che rimangono da chiarire. Primo tra tutti il controllo che Unipol Banca ha esercitato, e continua a esercitare, su fondamentali scelte di gestione. In secondo luogo bisogna far luce sul livello di indebitamento dei sottoscrittori del patto con i sindacati verso la stessa banca che di certo ne limita la libertà decisionale».
Riguardo alle elezioni per il rinnovo parziale del Consiglio di amministrazione, Samorì ha affermato che «la soluzione al problema dell’autoreferenzialità e della scarsa chiarezza è votare per la Lista due, ovvero per l’ingresso dei fondi finanziari in ruoli decisionali e strategici. Solo grazie alle alte professionalità e all’imparzialità dei candidati si potrà fare chiarezza e porre fine all’autoreferenzialità di una parte dell’amministrazione e del management».
Immediata la replica del presidente Luigi Odorici, che ha affermato: «Abbiamo fatto tutto con trasparenza rimanendo sempre coerenti con la nostra storia». Ma Samorì non ci sta e insiste dicendo che «si dovrà costituire un gruppo di riferimento per decidere in merito al livello di indebitamento dei contraenti del patto dei sindacati poiché un patto tra due parti deve essere un atto libero e privo di condizionamenti che evidentemente sono presenti nel caso le due parti siano rispettivamente debitore e creditore».
Andrea Ancarani