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Modena. Via Emilia Ovest, arriva Despar

Modena. Via Emilia Ovest, arriva Despar

Via libera dal Consiglio alla riqualificazione dell’area tra il cavalcavia e via Cabassi: demoliti tre edifici

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MODENA. A fianco del cavalcavia della Madonnina sorgerà una media struttura di vendita alimentare a marchio Despar. L’area triangolare tra il cavalcavia di via Emilia ovest, via Cabassi e il tracciato dell’ex ferrovia sarà infatti oggetto di completa riqualificazione attraverso un intervento privato convenzionato. La delibera che dà l’ok al permesso di costruire convenzionato in deroga agli strumenti urbanistici comunali è stata approvata dopo un ampio dibattito con il voto a favore di Pd, Art. 1 – Mdp, CambiaModena e Idea Popolo e Libertà, contrario del M5s e con l’astensione di Per me Modena e FI.
L’assessore all’Urbanistica Anna Maria Vandelli, presentando la delibera, ha spiegato che il permesso riguarda la realizzazione dell’intervento presentato dalle società Aspiag service srl e San Martino spa, «che prevede la riqualificazione di un’area spesso affiancata al termine ‘degrado’, quindi un intervento di rilevante interesse pubblico e in linea con gli indirizzi del Programma di riqualificazione urbana volto a incentivare la riqualificazione e il riuso delle aree limitrofe alla ferrovia. L’intervento – ha proseguito – sarà attuato attraverso la demolizione dei tre edifici esistenti dismessi, uno dei quali in passato commerciava prodotti provenienti dalla Cina, e la successiva realizzazione di un unico corpo, inferiore per volume a quello esistente, da destinare ad attività di media struttura di vendita alimentare». Vandelli ha ripercorso l’iter del permesso di costruire ricordando che il progetto era stato presentato nel 2014, discusso nel corso di varie Conferenze di Servizi, poi sospeso in attesa di una decisione riguardante l’assetto della viabilità. «L’edificio che ospiterà il Despar – ha detto – connotato da un fronte vetrato, si affaccerà su via Cabassi, mentre nell’area rimanente verranno collocati i parcheggi di pertinenza dell’attività e i parcheggi pubblici. Questi ultimi, che rimarranno sempre accessibili, verranno ceduti al Comune ma la manutenzione rimarrà a carico dei soggetti che fanno l’intervento. Tali società intendono recuperare e riqualificare gli spazi dismessi – ha continuato – senza trascurare l’aspetto viabilistico, con l’apertura degli accessi carrabili a servizio della nuova attività, la trasformazione e il prolungamento dei percorsi ciclo-pedonali circostanti, e la sistemazione delle aiuole».