Franceschini a Carpi: «Lo Stato tuteli i luoghi della Memoria»
Il ministro ha visitato il Museo Monumento e l’ex campo Fossoli: «Le amministrazioni non siano lasciate sole»
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CARPI. «Voglio assumere l'impegno, che manterrò prima della fine del mandato, di consolidare l’aiuto, la presenza e il supporto dello Stato alla Fondazione, all’ex Campo di Concentramento e al Museo Monumento al Deportato, perché luoghi cosi importanti non possono pesare solo sulle spalle delle amministrazioni locali o della Regione, che pur hanno fatto tanto». Con queste parole il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali, Dario Franceschini, ha rinvigorito il proposito di un impegno costante da parte dello Stato, al di là del succedersi dei Governi e della amministrazioni locali e regionali.
L'occasione si è presentata ieri quando, nella suggestiva Sala dei Nomi del Museo, è stato presentato, il nuovo Catalogo del Museo Monumento al Deportato, curato da Marzia Luppi e Patrizia Tamassia. Il volume, che fa parte della collana Cataloghi dei Musei dell’Emilia Romagna edita da Ibc Emilia-Romagna, oltre che una guida approfondita al Museo, vuole essere un riferimento per tutti i cittadini, ma soprattutto per i giovani che, attraverso le immagini, le parole, le opere d'arte riprodotte, potranno trarne insegnamento.
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«I fatti si allontanano molto, nel tempo - ha affermato Franceschini - è necessario conservarne la memoria. Triste l'incapacità dell'Europa di riscoprire la propria missione. L'Europa, nata dall'impegno di persone che per lei sono morte, è stata una conquista importante, che noi spesso dimentichiamo. Figli e nipoti di quei combattenti, oggi, si sentono in pieno cittadini europei, mentre le istituzioni sono drammaticamente indietro rispetto a un inesorabile destino comune. Luoghi come questo ci ricordano che i fatti drammatici ricordati nel catalogo si sono ripetuti ancora, in tempi ancora più vicini».
A tal proposito, dopo gli interventi di Pierluigi Castagnetti, presidente della Fondazione Fossoli; Massimo Mezzetti, assessore alla Cultura della Regione; del sindaco Alberto Bellelli e di Angelo Varni, presidente Ibc Emilia-Romagna, di grande impatto è stato quello di Anna Steiner, del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Fossoli e figlia di Albe e Lica che lavorarono insieme allo Studio BBPR alla realizzazione del Museo. Profondamente commossa, Steiner ha ripercorso la storia della propria famiglia, vittima del pregiudizio razziale e politico, sottolineando come già oggi - a 70 anni di distanza - si stia riconsolidando la mentalità che vede un nemico in ogni straniero: «Abbiamo grandi responsabilità - ha affermato - nel difficile rapporto tra cultura e politica, credo vada lasciato spazio alla cultura. Questa deve essere di prevenzione dei mali futuri. Di questo dobbiamo tener conto: se si lascerà spazio alla cultura, a un pensiero che non consideri nemico il diverso, avremo le basi per un Paese migliore».
Al termine della presentazione, il ministro Franceschini ha potuto ammirare in anteprima gli interni del Duomo e, a seguire, ha concluso la sua visita negli ambienti della Sagra.