Le Piane di Mocogno resteranno al Consorzio
Il Comune rinnova per altri cinque anni l’affidamento degli impianti da sci «Non è facile senza la neve naturale, ma abbiamo investito tanto e ci crediamo»
LAMA MOCOGNO. Restano al Consorzio Piane di Mocogno le redini degli impianti sciistici della stazione. Per i prossimi tre anni, con possibilità di rinnovo per altri due.
Il gruppo che ha gestito l’attività nell’ultimo decennio si è infatti aggiudicato ufficialmente il bando di gara chiuso il 27 dicembre con cui il Comune di Lama Mocogno ha affidato gli impianti scioviari nel breve-medio periodo.
Non c’è stata affatto ressa, per averli. Un po’ perché il lavoro non è affatto semplice, un po’ perché la non abbondanza di neve degli ultimi inverni non ha certo stimolato molta gente a buttarsi nell’avventura.
Così l’offerta del Consorzio è risultata l’unica, ed è già stato un mezzo miracolo trovare qualcuno che, nonostante tutto, va avanti credendo nelle potenzialità di questa stazione a 1.300 metri, dove si punta tanto sulle famiglie e sulla bellezza degli scenari naturali.
«Di questi tempi, non c’è la corsa per gestire degli impianti da sci – nota il sindaco Fabio Canovi – per fortuna il Consorzio ha deciso di mettersi in gioco di nuovo. Non è stata sicuramente una scelta facile, di fronte alle difficoltà meteo che tuttora sperimentiamo e a cui si cerca di ovviare con un impegnativo lavoro in più per l'innevamento artificiale. Ma siamo contenti che abbiano deciso di andare avanti, perché si sono dati parecchio da fare finora per la promozione delle Piane e vogliono che la stazione continui a crescere».
«Abbiamo fatto investimenti per 150mila euro in questi dieci anni – ricorda Ivan Boilini, presidente del Consorzio – tra acquisto di tappeti, cannoni, materiale vario e innovativi progetti anche estivi come l’Adventure Park, che è stato fatto da noi. Per questo inverno abbiamo già pronte novità importanti sulla pista del Duca: abbiamo messo un nuovo tapis roulant di fronte alla baita, dove faremo anche una seconda pistina da bob (la principale, vicino alla piazza, è sempre gettonatissima dai bimbi, un unicuum in Appennino, ndr) in una sorta di piccolo snow park».
Perché tutto vada a regime però serve una bella imbiancata naturale, che latita. L’apertura in questo periodo natalizio è stata comunque assicurata grazie allo straordinario fatto con i cannoni sparaneve (ne è stato anche acquistato uno extra finora a noleggio) che hanno reso fruibili la pista del Poggio 1 (col tappeto coperto), il campo scuola maestri e l'anello da 1,5 km del fondo: «È un lavoro che non ripaga a livello economico, ma che è stato fondamentale sul lato turistico – sottolinea Boilini – perché chi ha portato su la famiglia in albergo o seconda casa ha potuto sciare lo stesso nel periodo natalizio. E la frazione è rimasta viva. Si fa fatica a gestire gli impianti di questi tempi, però ci sono anche delle soddisfazioni».
Daniele Montanari