Gazzetta di Modena

Modena

Festival Filosofia sull'Agonismo

Le “Arti” in vetrina per il Festival Filosofia del 2017 a Modena, Carpi e Sassuolo

di Stefano Luppi
Le “Arti” in vetrina per il Festival Filosofia del 2017 a Modena, Carpi e Sassuolo

Borsari: «È stata un’edizione di elevata qualità per lo spessore degli interventi». In 90 mila per le lezioni magistrali

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Anche il festival Filosofia sull’Agonismo ha chiuso i battenti, dopo tre giorni intensi di lezioni magistrali di grande interesse. Un festival ostacolato dal maltempo quello di quest'anno, mentre già si pensa all'edizione numero 17 del 2017 che sarà dedicata al tema delle "arti" e si terrà dal 15 al 17 settembre.

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È dunque tempo di bilanci per la seguitissima iniziativa nata nel 2001: alla fine la tre giorni filosofica di Modena, Carpi e Sassuolo appena conclusa ha registrato un calo di circa il 20% di presenze rispetto alle ultime edizioni di largo successo.

CALO "METEOROLOGICO". Numeri più bassi della pasata edizione “baciata” dal sole, ma decisamente fisiologici poiché legati alla meteorologia che ha un po' rovinato i programmi costringendo gli organizzatori a spostare alcune iniziative al chiuso. Le stesse previsioni negative dei giorni scorsi hanno poi allontanato potenziali visitatori.

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«Piazza Grande ad esempio - spiega il presidente del Consorzio Festivalfilosofia Anselmo Sovieni - contiene 6mila persone, ma causa pioggia siamo stati costretti a spostare degli eventi nella tensostruttura di Piazza XX Settembre che contiene la metà delle persone. Ciò ha inciso ovviamente sui numeri finali. Ieri dopo i calcoli della mattinata, quindi non definitivi, abbiamo ottenuto numeri rassicuranti. Le lezioni filosofiche hanno registrato 90mila presenze, dato in linea con gli ultimi anni di boom del festival, mentre le oltre 70mila presenze dei luoghi culturali visitati rappresentano un lieve calo filosofico. Alla fine quando avremo i numeri definitivi vedremo che saremo poco sotto anche perché quest'anno abbiamo avuto, oltre alle difficoltà della minor capienza al chiuso di cui dicevo anche le difficoltà di spostamenti sotto il maltempo all'ultimo minuto. Un dato comunque emerge sugli altri: l'aumento degli stranieri, ma soprattutto di giovani e giovanissimi, con classi provenienti anche dal sud Italia. Addirittura da Catania. La pioggia, quindi, ha bagnato, ma non fermato il nostro pubblico, tenace, attento e intelligente».

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VERSO IL 2017. Ma oramai il festival dedicato all’agonismo è già storia. E ieri alla conferenza stampa di chiusura dell'edizione 2016 il direttore del Festival Michelina Borsari e i professori Remo Bodei e Tullio Gregory si sono già lanciati, sollecitati dai giornalisti presenti, ad esplorare le mille sfaccettature che un tema comque quello proposto per il prossimo anni ha e può avere.

Ed in effetti “arti” è un termine che si per sè può rappresentare una miniera di spunti, tanti sono i possibili filoni da esplorare e in grado di dare linga alla manifestazione.

C’è chi sostiene che le discussioni per arrivare a definire i "confini" del termine sarebbero state anche particolarmente accese. Ma dal riserbo degli organizzatori, pari a quello di un conclave papale, non si saprà mai nulla di certo in merito.

ARTISTI E ARTIGIANI. «Esploreremo - spiega Borsari - la radice comune greca della parola, che univa arti manuali con arti 'alte'. Parleremo delle tecniche, degli oggetti fatti ad arte, della maestria che accomuna artisti e artigiani in tutti i campi del produrre, anche quelli ad alta tecnologia. Si indagherà il carattere artificiale non solo delle opere, ma della stessa umanità nell'epoca in cui le biotecnologie permettono la manipolazione e riproduzione della vita. E si punterà a guardare dentro le officine e gli atelier di artisti e artigiani , per far emergere i procedimenti e le forme della creazione artistica contemporanea che oggi nessuno comprende bene».

MODENA IN VETRINA. Prosegue nella spiegazione Bodei, presidente del comitato scientifico: «Parleremo di tanti temi, dalla robotica, ai tatuaggi che riempiono il corpo di tutti, del rapporto tra arte e mercato sul quale sarà critico Jean Clair. Si parlerà anche del design, del lusso italiano, di artigiani straordinari come Stradivari. Il tema delle arti è estremamente ricco e legato al saper fare ed è stato scelto non a caso in un territorio con grandi eccellenze di matrice artigiana: da Modena con la sua tradizione enogastronomica e motoristica, a Carpi con il suo distretto tessile e Sassuolo con quello ceramico».

Gregory infine mette in luce che «È la téchne greca la matrice da cui si dipanerà l'edizione 2017: un termine che comprende non solo quelle che noi abbiamo poi chiamato le arti belle, ma ciò che definiremmo arti e mestieri». Ultima considerazione finale. Servirà davvero molta maestria, l'anno prossimo, per evitare che intorno a "arti" si costruisca una piccola Expo locale.

Ad ascoltare i discorsi di ieri, con la voglia di valorizzare le "solite" eccellenze modenesi - piastrelle di Sassuolo, moda di Carpi, la Ferrari, gli appuntamenti per i 2200 anni di Mutina, la nascita del centro per l'arte contemporanea e via dicendo - il rischio potrebbe essere dietro l'angolo.