Modena. Ora in via Poletti c’è una parrucchiera contro il degrado
Dare un taglio alle risse. È la sfida di Lyda Vigliante e Maria Salamanca. Le due imprenditrici inizieranno dopodomani la loro attività di parrucchiere in via Poletti. Si sono insediate in un luogo...
MODENA. Dare un taglio alle risse. È la sfida di Lyda Vigliante e Maria Salamanca. Le due imprenditrici inizieranno dopodomani la loro attività di parrucchiere in via Poletti. Si sono insediate in un luogo simbolo: l’ex sede del negozio etnico. Il circuito di degrado che circondava la zona (bottiglie abbandonate, liti, minacce) appare un ricordo da questa parte della strada. Già da fine luglio commercianti e residenti concordavano su un punto: «via Poletti è più tranquilla». Da giovedì ci sarà una saracinesca abbassata in meno e un servizio in più. «Vogliamo ridare valore a una zona bistrattata», ha spiegato Lyda. Non è alle prime armi: ha cominciato da imprenditrice già nel 2008, agli albori della crisi. Conosce anche l’area, avendo lavorato fino a inizio anno nella piazzetta di via Lodovico Ricci. Poco dietro, c’è un altro tratto di via Poletti in cui sono già stati segnalati episodi di spaccio e di degrado. Una storia che, dall’altra parte di via Reiter, le attività vogliono mettersi alle spalle. «Vogliamo creare un ambiente familiare - ha ripreso la prima intervistata - facendo uscire le persone dalle case senza alcun tipo di paura, offrendo un servizio molto spontaneo». Già prima dell’apertura le due imprenditrici hanno ricevuto un’accoglienza molto calorosa. Ieri i negozianti vicini si sono uniti per una foto di gruppo. Un augurio per poter fare presto rete. «Ci hanno accolto benissimo - ha ripreso Lyda - con un’atmosfera di festa. C’è molta collaborazione. Gli abitanti della zona sono venuti a conoscerci, a chiedere che attività avremmo aperto. C’è molto entusiasmo».
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Una caratteristica che può diventare un’ulteriore “molla” per la zona. «Speriamo di avere successo - ha aggiunto Maria - per me è un sogno che nutro da quando ero bambina. Ho vent’anni di esperienza nel settore e sto imparando a conoscere la zona». Lyda ha spiegato che l’ostacolo più grande sinora incontrato è la burocrazia. Nel locale sono stati posti vetri anti-sfondamento. «Entro Natale vorremmo avere anche un tatuatore - ha ripreso la prima donna - il nostro progetto è aprire cinque negozi tra Modena e provincia». Entrambe hanno il sud nel sangue e l’imprenditorialità modenese nella mente. Nemmeno il tempo d’iniziare e già hanno le prime prenotazioni. Puntano su prodotti naturali e un sogno da condividere. «Serve avere la speranza - ha concluso Lyda - il coraggio di sognare e andare avanti. Vogliamo dimostrare che si può credere ancora nei sogni».
Gabriele Farina