Gazzetta di Modena

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Sacca, la storia in una “mostra” itinerante

di Martina Stocco
Sacca, la storia in una “mostra” itinerante

«Dare identità ad un comparto cittadino attraverso la sua storia». Così Carmelo Belardo, presidente del Quartiere 2, descrive il progetto che verrà realizzato sabato 2 aprile nel circuito Sacca. Si...

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«Dare identità ad un comparto cittadino attraverso la sua storia». Così Carmelo Belardo, presidente del Quartiere 2, descrive il progetto che verrà realizzato sabato 2 aprile nel circuito Sacca. Si tratterà di un’affissione di pannelli che illustrano, con immagini e parole, la storia della zona. Come mai questa iniziativa? «L'idea - ha spiegato Gianni Zetti, uno degli artefici - è nata in base al percorso partecipato del 2012. Si doveva decidere del destino del campo Cesana. La scelta è ricaduta sulla riqualificazione del territorio. E l'iniziativa va letta in questo senso». I pannelli, pronti per essere montati, aiuteranno i residenti a rispondere a queste domande: Chi abitava in quei luoghi? Come si è evoluto il Villaggio Ina Casa? Quali erano gli stabilimenti industriali dell'area? Domande che trovano risposta nei leggii e nelle foto d’epoca sui cartelloni plastificati. «Verranno affissi - ha spiegato Belardo - tra la polisportiva Sacca e il campo Cesana. È molto importante creare un’identità, un filo conduttore tra passato e presente». «Precisamente - ha ripreso Zetti - saranno nel Villaggio Ina Casa, nell’area circostante al parco di via Boccaccio». Quante persone vivono alla Sacca? «Nel circuito abitano 48mila persone, di cui 27mila (più della metà) - ha risposto il presidente del quartiere - sono nate in altre città. Creare un'identità comune è il nostro obiettivo». Chi viveva nell’area? «In particolare - ha ricordato Belardo - famiglie operaie. L’evoluzione della zona è avvenuta attorno agli anni Cinquanta. Nell'area c'erano importanti officine, fonderie e concerie. Ormai sono tutte dismesse».

La Sacca è anche zona dedicata ai partigiani. «Oltre al campo Cesana - ha concluso Zetti - ci sono vie e cippi intitolati ai combattenti della Resistenza. C'è ancora il tiro a segno nazionale della sezione di Modena dove sono stati trucidati tanti partigiani».