Gazzetta di Modena

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«Ciclabile di Via Giardini a Modena? Pare un’autostrada...»

di Gabriele Farina
«Ciclabile di Via Giardini a Modena? Pare un’autostrada...»

Via Giardini: nella zona di San Faustino monta il malessere per i disagi legati al gigantismo della pista

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«Hanno rovinato via Giardini». Residenti e commercianti tra la stessa Giardini e via Buonarroti e strade limitrofe non hanno accolto con le braccia aperte la nuova mobilità dalle parti della laterale. Cosa contestano? Una ciclabile «larga come un’autostrada» o la riduzione «da psichiatria» dei parcheggi. Un aspetto su cui concordano è il divieto di svolta a sinistra dalla via dedicata al “papà” della Cappella Sistina. Le critiche superano però gli apprezzamenti. «Hanno rovinato via Giardini - esordisce Anna Bergonzini, residente da oltre 50 anni nella via - ci siamo lamentati con il capo cantiere. Ci ha risposto che fanno quanto richiesto dagli ingegneri. Su via della Pace c’era già la ciclabile che porta alla Polizia Stradale. Per me, a questo punto, si poteva chiudere tutta via Buonarroti. Abito qui dal 1963 e la situazione è sempre stata incasinata».

«Va bene la ciclabile - replica Tommaso Grandi - ma togliere i parcheggi da via Giardini è da psichiatria. Io trovo parcheggio nelle vie vicine; per i clienti, tuttavia, potrebbe essere un problema, soprattutto nelle ore di punta. Non ha senso togliere una corsia da via Giardini, una delle arterie di Modena». Una posizione supportata da altre voci. «Va bene eliminare la svolta a sinistra - riprende Aliona Sevastian - e sistemare lo svincolo. La ciclabile fatta così per me non va bene. C’era un grande percorso pedonale che si poteva sfruttare. Ora via Giardini èa una corsia e mezzo, che si trasforma in una se qualcuno parcheggia a destra». «L’intervento è una schifezza - tuona Giovanni Tedino - e la ciclabile è ancora peggio. L’unico aspetto positivo è che ora non si può girare più a sinistra da via Buonarroti». C’è anche chi parte dal nuovo intervento per segnalare vecchi problemi. «Abbiamo fatto un casino per questa ciclabile - sostiene Vincenzo Caiazzo - perché non si fa così. Abbiamo incontrato i vigili e il presidente di quartiere Cristina Cavani. L’intervento non va bene ed è l’ultimo dei problemi».

L’amministratore di condominio cammina e segnala. «Hanno messo la svolta obbligatoria da via Buonarroti in via Pillo o via Barbanti - spiega Caiazzo - e, voltando a destra, a volte non si passa per come sono parcheggiate le auto. Andrebbero posteggiate in un’unica fila, magari con le strisce. Ci hanno però che non le possono mettere perché ogni due mesi si devono ravvivare i colori…».

Il percorso prosegue. «In via Bianchi Ferrari hanno messo due cartelli con il divieto d’accesso - riprende l’uomo - ma sono quasi nascosti. Per un periodo ho scattato foto a chi passava controsenso, tra cui molti ciclisti». Non manca chi riscontra elementi positivi. «Venendo dalla zona Gallo il traffico è impraticabile - spiega Cristina Marsanich - per girare dalla parte opposta si perdono anche 7 od 8 minuti. Ho visto che si bloccavano i flussi. La ciclabile è un bene, se non ostacola».

«La viabilità è un po’ più rallentata - riconosce Andrea Boni - e la carreggiata s’è ristretta. Tuttavia, c’è anche il rovescio della medaglia: i ciclisti sono più sicuri e possono andare verso il centro». «Noi modenesi siamo fatti a nostro modo - conclude Luciano Brandoli - non siamo grandi cittadini. Per lo svincolo hanno fatto bene. Anzi, farei un senso unico in via Buonarroti».