Gazzetta di Modena

Modena

Duomo, ultima messa prima dei restauri

di Serena Arbizzi
Duomo, ultima messa prima dei restauri

Una messa ha chiuso la riapertura di due giorni. Ora dieci mesi di cantiere, dopo il via libera della Regione alla diocesi

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«Una volta usciti di qui, le porte della Cattedrale ritorneranno a chiudersi. Ma sappiamo che l’attesa non sarà inutile. Il Duomo verrà riaperto, ora ne abbiamo la certezza, e noi, da parte nostra, dovremo prepararci, non soltanto attraverso una serie di eventi che accoglieranno il ritorno della Cattedrale restituita alla città, ma anche spiritualmente, interiormente».

Queste le ultime parole del vescovo Francesco Cavina, al termine della prima messa, partecipatissima, ospitata nella Cattedrale dell’Assunta durante la due giorni di riapertura straordinaria del Duomo che ieri ha chiuso nuovamente i battenti, in attesa dell’avvio della nuova fase dei lavori di ripristino, necessari per gli ingenti danni provocati dal sisma del 2012.

Quasi mille persone, tra fedeli seduti dietro i banchi e numerosi curiosi assiepati intorno alla Cattedrale durante la funzione, hanno reso omaggio al Duomo per un momento profondamente emozionante per ogni carpigiano. La Cattedrale è infatti un simbolo per la città e per i suoi abitanti che, in questi anni, si sono fermati dinanzi a questa imponente chiesa chiedendosi quando sarebbe stata liberata dall’impalcatura che la “impacchetta”.

Il tempo perché i lavori siano completati si attesta sui dieci mesi: ora che la Regione ha approvato il progetto esecutivo di ristrutturazione della Cattedrale la Diocesi potrà indire la gara per affidare i lavori di ristrutturazione. E ieri, oltre al Duomo, anche il vescovo Francesco Cavina si è vestito a festa per celebrare la bella notizia.

Avvolto in abiti sacri di color verde smeraldo laminati d’oro, il vescovo è stato affiancato da numerosi sacerdoti durante la messa di riapertura straordinaria. Fra questi, Cavina ha scelto don Rino Bottecchi, parrocco del Duomo, per concelebrare l’omelia.

«Il desiderio di poter celebrare questa eucaristia qui era intensificato dal fatto che quest’anno ricorrono i 500 anni dalla fondazione della Cattedrale – ha commentato Cavina – e se c’è una persona che ha espresso in modo potente questo desiderio è monsignor Bottecchi».

E don Bottecchi ha risposto, commosso, che «in questa breve pausa di due giorni di riapertura, abbiamo sperimentato una vera gioia, qualcuno ha detto: mi sento ritornato a casa».

Tra coloro che hanno provato felicità nel rientrare in Duomo, ci sono certamente i componenti della corale Schola Cantorum della Cattedrale.

«Abbiamo provato un senso di smarrimento nel vedere chiuso questo luogo – hanno commentato gli elementi della corale – ora speriamo di vederlo riaperto presto, insieme a tutte le altre chiese della diocesi ancora chiuse».

Tra le file di banchi disposti all’interno della Cattedrale dell’Assunta, ieri mattina, si potevano scorgere diversi personaggi noti di Carpi, desiderosi che la città si riappropri di questo luogo di culto.

Tra questi, la fondatrice di Blumarine, Anna Molinari, il parlamentare Edoardo Patriarca, Sergio Zini, presidente della cooperativa Nazareno. Insieme a tante famiglie, bimbi e alcuni anziani che si trascinano a fatica ma non vogliono rinunciare al privilegio di solcare l’ingresso del Duomo ritrovato.