Al Cattaneo da studenti a imprenditori
Gli alunni hanno creato società virtuali e venduto prodotti: «Un nuovo modo di insegnare il lavoro»
Studenti? No, imprenditori. Venerdì pomeriggio il Cattaneo-Deledda ha ospitato una nuova edizione di Simulimpresa. Un progetto che ha consentito a ragazze e ragazzi di cimentarsi nella vita aziendale. Per l’istituto a indirizzo socio-commerciale-artigianale è la terza partecipazione e già il preside De Mizio sogna: «Puntiamo a organizzare l’ottava fiera internazionale a Modena». Entrando nella scuola c’erano quattro banchetti informativi. Ognuno rappresentava un’azienda virtuale, affiliata a una reale.
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Ai visitatori spiegavano le potenzialità delle loro aziende, illustravano i prodotti disposti sui tavoli, li invitavano all’acquisto. Il catering era offerto dallo Spallanzani di Castelfranco. «È come se fossimo in un’azienda», ha spiegato Lucia, a cui piacerebbe trovare posto in una ditta, «anche come segretaria». «Mi piacerebbe lavorare come venditore», ha aggiunto Giovanni. Non è stata un’esibizione temporanea, anzi. «Il progetto ci ha impegnato per metà anno scolastico - ha riconosciuto Francesca - alla simulazione internazionale a Jesolo abbiamo parlato anche in inglese. La parte più difficile è gestire la banca». «A Jesolo la maggior parte dei ragazzi veniva dall’Italia - ha ripreso Giovanni - ma ce n’erano anche dalla Romania. È stata un’iniziativa molto coinvolgente». A illustrare il progetto è stata Giovanna Braglia, docente d’informatica che ha coordinato gli studenti. «Ci incontravano in un’aula dedicata - ha ricordato la professoressa - una volta a settimana per tre ore. Abbiamo suddiviso tutti i corsi in tre poli operativi: la segreteria, il polo commerciale e il polo dell’amministrazione».
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«I ragazzi hanno poi creato contatti e rapporti commerciali tra le altre imprese simulate - ha ripreso Braglia - non solo italiane, ma anche estere. Il progetto si focalizza molto sul lavoro di gruppo. C’è bisogno che ognuno faccia la sua parte, altrimenti mette in ginocchio l’altro. Tutto ha una serie: dall’ordine iniziale alla chiusura ci sono tanti passaggi, per cui i ragazzi inquadrano bene il lavoro. Anche le verifiche sono molto articolate». Un connubio tra economia aziendale e informatica, elementi centrali dell’istituto. «Da tre anni abbiamo cambiato la metodologia e l’insegnamento - ha detto il preside, Alberto De Mizio - così i ragazzi possono entrare nell’ambiente di lavoro con un approccio già sviluppato».
Gabriele Farina
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