Dal Tempio a San Paolo: gli altri luoghi di culto ancora chiusi
Porte chiuse anche al Tempio Monumentale di piazzale Bruni, del 1923, con i suoi 53 metri di altezza, le absidi che richiamano lo stile romanico, e le cupole di stile rinascimentale
Porte chiuse anche al Tempio Monumentale di piazzale Bruni, del 1923, con i suoi 53 metri di altezza, le absidi che richiamano lo stile romanico, e le cupole di stile rinascimentale. Sui muri, all'interno, incisi i nomi dei 7300 modenesi caduti nella Grande Guerra. Non si entra nella chiesa sconsacrata di S. Paolo, in via Selmi, che risale al 1192 e modificata dal modenese Galaverna nel XVII secolo. Da apprezzare, entro l'ancona in scagliola di Antonio Loraghi, la "Caduta di san Paolo" di Gian Battista Levizzani. Resta aperta solo la chiesa di S. Barnaba del XIII secolo, con statue sulla facciata, gli affreschi sul soffitto di Sigismondo Caula (1637-1724)che indicano "Storie delle vita di San Francesco di Paola. Sull'altare maggiore "San Barnaba che predica..." di Francesco Vellani (1852). Stupendo l'altare di preziosi marmi e lamine d'argento, realizzato nel 1670 dallo scultore comasco Tommaso Loraghi. Gli armadi nella sagrestia sono dell'ebanista Tisi. (m.f.)