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Mezzetti, mai tenero con le coop: «Vigilate»

Mezzetti, mai tenero con le coop: «Vigilate»

M5s: «Quali rapporti tra Cpl e Regione». Il deputati Pd: «Chi sbaglia paghi». Giovanardi: «Ho dei dubbi»

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«Serve un alto grado di vigilanza anche nelle organizzazioni economiche. Il mondo cooperativo complessivamente sano, ma come tutte le organizzazioni deve stare molto attento a sorvegliare le imprese». Lo sostiene Massimo Mezzetti, assessore regionale dell'Emilia-Romagna alla legalità, a proposito dell'inchiesta di Ischia. «È un fatto gravissimo - ha detto Mezzetti, che uscì dai Ds proprio per le divergenze sul potere che l’imprenditoria privata e cooperativa stava esercitando sulla politica - che se dimostrato rivelerebbe un rapporto organico molto preoccupante. L’etica d’impresa è una cosa che deve riguardare meno i convegni e più la pratica quotidiana, ma sono sicuro che il mondo cooperativo saprà affrontare anche questa sfida».

In parallelo il Movimento 5 Stelle, con un’interrogazione firmata dai consiglieri Giulia Gibertoni, Raffaella Sensoli e Gian Luca Sassi, ha chiesto alla Regione quali rapporti, a livello di appalti o finanziamenti, ci siano con la Cpl. «Quanto sta accadendo a Ischia - commentano - se messo in relazione con l'inchiesta Aemilia sulle infiltrazioni mafiose nella Bassa modenese, appare di particolare gravità».

A Modena, invece, il consigliere comunale di Forza Italia, Giuseppe Pellacani evidenzia come “il colosso economico che la sinistra si è costruita come cassaforte sta crollando miseramente e vergognosamente sotto i colpi di qualche zelante e coraggioso magistrato”. «Le responsabilità di singoli, qualora accertate e confermate - ribattono i parlamentari Pd, Stefano Vaccari e Davide Baruffi - non possono pregiudicare un patrimonio di esperienza, lavoro, innovazione, competenze rappresentato da una cooperativa che ha fatto la storia del movimento cooperativo nel modenese e in Emilia, nel Paese».

E la controreplica porta la firma di Carlo Giovanardi: «Vent’ anni dopo tangentopoli la magistratura scopre l'acqua calda e cioè il sistema di potere fondato sulla triangolazione Coop rosse, il Pci, oggi Pd e amministratori locali. Dopo aver denunciato e scritto per decenni di questa anomalia non mi sento di fare sciacallaggio per rispetto delle persone arrestate e perché come al solito dalle intercettazioni emergono elementi seri ma anche comportamenti che non hanno nulla di penalmente rilevante.

«Gli arresti ai vertici della Cpl - anlizza il deputato di Sel, Giovanni Paglia - devono far riflettere su cosa stia succedendo anche in quella che era la parte sana del nostro sistema economico. Fatto salvo il principio di garanzia per tutti per favore non chiamate più queste realtà “cooperative rosse” né citate la storia di un passato legato a valori di solidarietà e mutuo soccorso: imprese è più che sufficiente».