Nuova Provincia, negli otto posti Pd c’è anche la Maletti
Modena voterà la presidente del Consiglio, elezione certa per sindaci capidistretto, probabile ruolo a Canovi e Benatti
Sabato comincerà a prendere corpo la nuova Provincia.
Si sceglierà il presidente, già certo Gian Carlo Muzzarelli con l’avversario Mauro Smeraldi (sindaco di Vignola) che non potrà nemmeno essere eletto in consiglio. Un verdetto già certo in virtù del peso che i seggi del Pd vantano nei consigli comunali dei 47 comuni della provincia, una maggioranza schiacciante.
Sono invece 36 i candidati all'elezione del Consiglio provinciale che si svolge sabato 4 ottobre. Oltre a eleggere il nuovo presidente, i 696 “grandi elettori”, tutti i sindaci e i consiglieri comunali modenesi, saranno chiamati a eleggere i dodici componenti del consiglio provinciale.
Il consiglio, in base alla legge di riforma delle Province, resta in carica due anni e sarà un organo di indirizzo e controllo: approva bilanci, regolamenti, piani e programmi e ogni altro atto sottoposto dal presidente, oltre a proporre lo Statuto all'assemblea dei sindaci. I consiglieri non percepiranno alcuna indennità, come peraltro il presidente.
Ogni elettore, oltre a votare il candidato presidente, voterà una lista e potrà esprimere una preferenza all'interno della lista votata. Il corpo elettorale è suddiviso in sei fasce demografiche (ci saranno quindi sei schede di colore diverso) al fine di proclamare gli eletti con il metodo del voto ponderato che assegna un peso diverso ai comuni a seconda del numero di abitanti.
Modena da sola sarebbe in grado di eleggere tre degli otto (o forse nove) consiglieri che spetteranno al Pd. Ma è stata fatta una scelta precisa: una candidata per il consiglio comunale di Modena, e sarà Francesca Maletti. Gli altri voti della città si concentreranno su altri territori per garantire una rappresentanza il più possibile allargata a tutti i distretti della provincia. E infatti saranno proprio i sindaci capidistretto i più papabili tra gli eletti Pd.
In base alla legge, alle Province restano le competenze sulla viabilità e trasporti, tutela e valorizzazione dell'ambiente, edilizia scolastica e pianificazione della rete scolastica, assistenza tecnico amministrativa agli enti locali, pianificazione territoriale e pari opportunità.
In base all'Accordo Stato-Regioni siglato di recente, entro il 31 dicembre le Regioni decideranno l'attribuzione delle funzioni che rimarranno alle nuove Province e quelle trasferite ad altri enti. Quando saranno rese note le competenze, Muzzarelli definirà nello specifico anche le deleghe: da una prima indicazione potrebbero essere Maino Benatti e Romano Canovi quelli destinati maggiormente a ricoprire incarichi su temi come scuole e viabilità. Resta da capire anche con quale libertà Muzzarelli andrà a scegliere persone di sua fiducia per tirare le fila: una di queste, in una sorta di funzione di direttore generale, potrebbe essere affidata a Luca Gozzoli. Muzzarelli, invece, ha già fatto sapere che si terrà anche la presidenza della conferenza territoriale socio-sanitaria, prima divisa a metà tra Pighi e Sabattini.
Davide Berti
@dvdberti
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