Gazzetta di Modena

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I compagni di scuola scoppiano in lacrime

I compagni di scuola scoppiano in lacrime

Emozione e tanto dolore alle medie, dove Zakaria frequentava la prima A da due settimane

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FINALE. Ieri mattina alle 8 alle scuole medie di Massa è scoppiato un pianto collettivo, incontrollabile. Appena i compagni della prima A e quelli della prima B, che erano alle elementari con lui hanno saputo che Zakaria era rimasto vittima dell’incidente, il dolore e l’emozione sono divenuti incontrollabili.

Una situazione che gli insegnanti hanno cercato da subito di governare, lasciando che i bambini dessero comunque uno sfogo liberatorio ai loro sentimenti.

L’iniziativa l’ha presa la professoressa Barbi, insegnante della prima A, che ha predisposto un cartellone, nel quale i compagni di classe hanno scritto nel pomeriggio i loro messaggi, i loro pensieri, il loro saluto per Zakaria. E anche quelli sono stati momenti toccanti. A scuola in mattinata è arrivato anche il parroco di Massa Finalese, don Jean Jacques, che ha chiesto di poter comunicare con i bimbi: «Ora avete un compito importante - ha detto in sostanza il sacerdote, toccando il cuore dei presenti, non solo dei bambini - quello di realizzare voi i sogni di Zakaria».

La scuola media di Massa poi parteciperà alla commemorazione che si terrà stamane ai giardini pubblici del Parco Carrobio, e ognuno dei bambini ieri si è detto intenzionato a portare un lume.

«Era molto appassionato di sport, specie del calcio, ma anche di giochi e mezzi elettronici - spiegano i compagni di classe - quando veniva in centro a Massa lo trovavi ai giardini pubblici con i suoi amici o con i suoi fratelli. Si spostava con la bicicletta, ma spesso preferiva restare a casa, non andava in giro in modo irresponsabile».

Zakaria due anni fa giocava tra i bimbi della Massese e aveva iniziato quest’anno la scuola media: a Massa aveva frequentato le scuole fin da piccolo e alle elementari tutti lo ricordano come un bimbo mite, spesso in compagnia di uno dei suoi amici del cuore, il compagno di classe Abdullah.

«Non era irrequieto, anzi, non si faceva notare, era buono», dice ancora scosso qualche compagno di classe delle elementari.

Gli insegnanti delle medie e quelli delle elementari hanno poi espresso tutto il loro cordoglio, per un lutto che ancora una volta sconvolge la scuola, così come una comunità intera. (ase)