Sitta: «Ci accusavano di aver favorito la società di gestione»
«Modena Parcheggi non può sfilarsi, ci sarebbe una penale» Pighi: qualcuno esce e vuole monetizzare? La società resta
«Modena Parcheggi non si può certo sfilare - afferma l'ex assessore alla sosta e all'urbanistica Daniele Sitta - visto che ha firmato una convenzione con il Comune e ha investito molti milioni di euro nell'operazione. Se ciò accadesse, il Comune dovrebbe, comunque, fare un altro bando per la gestione di parcheggio e strisce blu».
L'ex assessore plenipotenziario delle giunte Pighi dice di essere stupito dell'iniziativa dell'azienda di gestione e ragiona senza avere sotto mano le carte, visto che si dimise dalla carica di amministratore nel febbraio 2013. Ma essendo Sitta il "padre" del piano sosta, cui è legata la convenzione quarantennale che ha permesso al Comune di costruire un'opera da 33 milioni di euro senza pagamenti diretti, il suo parere sulla vicenda appare importante. Del resto si sta parlando di quella che, probabilmente, è la principale opera pubblica realizzata sotto la Ghirlandina negli ultimi decenni: il progetto-cardine delle giunte Pighi ora a rischio visto che la società di gestione Modena Parcheggi intende sfilarsi e sarebbe alla ricerca di nuovi soci “danarosi”.
«Ragiono a mente fredda - prosegue Sitta - perché ovviamente non sono più coinvolto nella vicenda, ma non mi pare possibile che Modena Parcheggi si sfili e metta tutto in discussione, visto che ci sarebbe una penale essendo stata firmata una complessa convenzione».
Ma se Modena Parcheggi sparisse?
«Parlo in senso generale, se malauguratamente la società saltasse, il Comune diventerebbe proprietario dell'immobile che è stato costruito non con denari del bilancio comunale, ma dei privati. Il Comune non avrebbe potuto sborsare quella cifra, sia chiaro. Mi vengono in mente quelli (l'ex assessore non li nomina, ma si riferisce a Giovanni Losavio di Italia Nostra e all'ex capo dell'urbanistica del Comune Ezio Righi che polemizzarono pesantemente ai tempi della costruzione del Novi Park, ndr) che dicevano che stavamo facendo un grosso regalo ai privati. In realtà immaginavo che all'inizio Modena Parcheggi avrebbe potuto avere difficoltà, ma ora non credo si ritiri visto che tutti i debiti contratti con le banche sono ovviamente a suo nome. Certo se qualche socio della società esprime l'opinione o l'interesse ad uscire, possono subentrare tutti in qualità di nuovi soci».
Un punto che senz'altro la giunta Muzzarelli sta valutando.
«Se ne occupa la nuova amministrazione - termina l'assessore - certo io non immaginavo certo che potessero esserci questi cambiamenti».
Anche l'ex sindaco Giorgio Pighi interviene sull'argomento stando bene attento a non entrare nel campo dell'attuale amministrazione, ma da avvocato di professione, analizzando soprattutto l'aspetto societario di Modena Parcheggi, composta da Cmb, Cooperativa di Costruzioni, Ccc, Icsta Reggiani, Acea costruzioni, Generali Due, Scianti, Saba e Parcheggi Spa. «Mi pare di capire - spiega l'ex sindaco Pighi - che cercano un altro soggetto societario e non mi pare una prassi particolarmente strana visto che alle aziende socie di Modena Parcheggi può accadere di sviluppare altri business. Dal punto di vista societario, se fossimo in questo caso, non cambierebbe nulla perché variano i soci e non l'azienda. Perché cambiare? Perché magari c'è qualcun altro che vuole entrare tra i soci e magari qualcuno dei soci presenti appunto intende guardare altrove. Certo la convenzione con il Comune resta in atto, anche se qualcuno esce perché intende monetizzare».
Ieri, comprensibilmente, né il direttore di Modena Parcheggi Siriana Bertacchini né il direttore del Novi Park Luca Gianfreda erano raggiungibili. Mentre tra i dipendenti del parcheggio si registrava una certa tensione. Comprensibile pure questo.
Stefano Luppi