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IL CASO

«Modena come Roma: apriamo aree a luci rosse»

«Modena come Roma: apriamo aree a luci rosse»

L’ex-consigliere provinciale Fausto Cigni invita la Giunta ad un atto di coraggio «Creiamo zone con prostituzione tollerata con tanto di tasse e controlli medici» SONDAGGIO: VOI COSA FARESTE?

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«Ben vengano le “zone rosse” di Roma, come quelle già sperimentate con successo a Mestre. È ora che anche a Modena si superino bigottismi di Centro, di Sinistra, e di Destra, si prenda atto che la prostituzione è un fenomeno che va governato, permettendo di operare liberamente, con controlli sanitari e al tempo stesso regolari versamenti fiscali. Anche il sesso a pagamento può contribuire ad aiutare il Pil...».

Parole di Fausto Cigni, consigliere provinciale uscente del Pd, che da anni a Modena sollecita il coraggio dell’amministrazione comunale a far sì che con una ordinanza si creino aree in città, dove la prostituzione è tollerata.

«Guardi che non è nulla di rivoluzionario - rilancia Cigni - A ben vedere è solo un prender atto di quanto già si verifica in alcune zone della città, sotto gli occhi di tutti sia su strada che con alcuni palazzi che di fatto sono “occupati” da signorine che esercitano la professione più antica del mondo».

A spingere Fausto Cigni a rilanciare questa proposta quanto sta avvenendo a Roma; dove, sulla scia del via libera del sindaco di Centrosinistra Ignazio Marino, la giunta di uno dei municipi in cui è ora divisa la capitale ha approvato una delibera con la quale istituisce all’Eur, e in altri quartieri della zona di competenza, le prime aree luci rosse della Capitale. A dare il via libera la Giunta di zona presieduta da Andrea Santoro, votando all’unanimità un atto che impegna il Municipio romano insieme a servizi sociali, comitati di quartiere, azienda sanitaria e polizia locale a promuovere lo «zoning». Ossia individuare le aree nelle quali la prostituzione sarà tollerata.

Quest’idea sperimentale ha come obiettivo di «conciliare il diritto alla sicurezza dei cittadini con l’ampliamento delle garanzie di tutela sociale e sanitarie per chi esercita questa attività» spiega Santoro.

«Ed è quello che intendo io, inascoltato e magari anche irriso, da alcuni anni - sbotta Fausto Cigni che ne approfitta per ribadire la sua posizione - Io dico semplicemente che si possono creare zone, ovviamente non sotto la Ghirlandina ma in aree in cui non si creino problemi di convivenza con i cittadini. Zone che dovranno avere un supporto di presidio sanitario e anche un chiaro ingresso e una chiara uscita. Ovviamente qui non si ammetteranno prostitute minorenni e men che meno l’ombra di racket e sfruttatori di qualsiasi natura. Se su strada o in palazzi si vedrà».

La creazione di queste zone rosse dovrà contemporaneamente comportare che «Non saranno ammesse forme di prostituzione in altre zone. E sia ben chiaro che a quel punto si dovranno anche regolarizzare dal punto di vista fiscale le prestazioni sessuali che saranno effettuate su richiesta dei modenesi. Perché va ricordato a chi si lamenta di questo fenomeno che se ci sono le signorine lungo le strade è perché esiste una domanda di modenesi, gente che vive in questa città che la sera sale in macchina, le avvicina, e paga per ottenere del sesso. Quindi se non si riesce a fermare la domanda, cerchiamo di governare nel modo migliore, per tutti, a cominciare dalla sicurezza sanitaria e anche fisica, delle prostitute. Solo quelle che volontariamente scelgono di fare questa vita lo potranno faranno».

Posizioni quelle di Cigni che, in passato, hanno già creato attriti con il mondo delle femministe «Inviterei anche loro a superare certi bigottismi e a partire dalla considerazione che ci sono anche donne che liberamente scelgono di guadagnarsi lo stipendio in questo modo...».

E il sindaco di Modena, Giancarlo Muzzarelli che ne pensa? Preferisce non sbilanciarsi «Guardi: a Modena abbiamo una situazione di un’ottantina di prostitute presenti sulle strade. Il nuovo piano della sicurezza cercherà di contenere questo fenomeno. Credo che il nostro impegno al momento debba essere questo».

Andrea Marini