Reta Gomme, i primi aiuti sono arrivati
San Felice. L’impresa terremotata non ha mai smesso di produrre e ora aspetta il nuovo capannone
SAN FELICE. Si sta rialzando grazie alla caparbietà e alla tenacia del titolare, dello staff e dei tecnici che li hanno supportati nella delicata fase della ricostruzione. La Reta Gomme di via Perossaro è specializzata in pneumatici per diverse tipologie di vetture, autocarri, trattori. Chi tiene le redini dell’azienda non ha mai pensato nemmeno per un attimo di trasferirsi in un’altra zona rispetto al polo industriale di San Felice, malgrado gli ingenti danni provocati dal sisma. La Reta Gomme conta 16 dipendenti e ha aperto un grande cantiere accanto al capannone dove attualmente si svolge l’attività. I danni sfondano quota due milioni di euro più altri 400mila euro circa, necessari soltanto per la messa in sicurezza delle strutture e la tettoia realizzata per unire i due capannoni, garantendo in tal modo la ripartenza dell’attività.
La ditta, tuttavia, può contare sulla prima, importante tranche della cambiale Errani staccata da poco. «È un respiro di sollievo potere contare su questo finanziamento che sta arrivando. La prima fetta del contributo per la ricostruzione per noi è pari a 550mila euro - conferma Daniele Rebecchi, titolare di Reta Gomme - Per questo mi sento di ringraziare i tecnici sia del Comune, sia della Regione, che ci hanno consentito di poter contare su questa somma nei tempi canonici, senza dovere aspettare. Tutto ciò nonostante il terremoto abbia lasciato uno strascico particolarmente consistente sulla nostra azienda. I danni con cui abbiamo dovuto fare i conti, infatti, si attestano sui due milioni di euro. Quando è arrivata la seconda scossa di quel fatidico 29 maggio 2012 noi ci trovavamo a Medolla, in via Provinciale, dove abbiamo un altro negozio di proprietà. Ci eravamo trasferiti lì perché la struttura di San Felice aveva riportato dei danni dopo la prima scossa del 20 maggio. Quando siamo ritornati in via Perossaro per verificare cosa fosse successo, abbiamo trovato il capannone di 1600 metri quadrati inagibile perché si sono aperte le colonne. Un secondo capannone di mille metri quadrati andrà rifatto perché ora è in agibilità provvisoria. A fine anno, inoltre, trasferiremo l’attività produttiva nel capannone nuovo che ora è in fase di costruzione e sarà pronto al termine del 2014, appunto. Il capannone dove siamo adesso, invece, verrà adibito a deposito e magazzino - conclude Rebecchi - Non abbiamo perso molti giorni di lavoro grazie all’altra attività della nostra azienda a Medolla: abbiamo proseguito in condizioni estremamente precarie ma abbiamo potuto servire i clienti, e abbiamo fatto fronte a tutte le richieste che ci sono arrivate».
Serena Arbizzi