Gazzetta di Modena

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Il suo problema non è vincere ma convincere

Il suo problema non è vincere ma convincere

Parliamoci chiaro: Stefano Bonaccini ha già vinto. E se non lo farà, per un motivo ignoto anche alle congiunture astrali più nefaste, sa che dovrà cambiare mestiere. Partiamo quindi dal presupposto,...

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Parliamoci chiaro: Stefano Bonaccini ha già vinto. E se non lo farà, per un motivo ignoto anche alle congiunture astrali più nefaste, sa che dovrà cambiare mestiere. Partiamo quindi dal presupposto, molto chiaro, che dalle primarie di domenica uscirà il nome di Stefano Bonaccini. Il problema, quindi, non sarà vincere, ma piuttosto convincere. È su quei numeri, quelli dell’affluenza e quelli del consenso modenese, che si misurerà il tasso principale della sfida. Non lo preoccupa Bologna, non lo preoccupa Piacenza dove ieri Reggi ha detto che sosterrà Balzani. Lo preoccupa Modena, e chi un po’ lo conosce lo sa. Sa che ha vissuto male questi mesi, che ormai sono diventati un anno, dove il “mi candido non mi candido” ha avuto un effetto boomerang che raramente si è visto in politica. Sa che nel Pd che domenica andrà a votare c’è chi gliel’ha giurata dopo il gran rifiuto. Sa che un dato significativo sarà quello della partecipazione. Sa che non potrà mai arrivare ai settantamila voti di Renzi-Bersani, ma sa anche che se su base provinciale il voto sarà basso il segnale sarà anche per lui. Sa che se il consenso a Modena dovesse essere inferiore a quello delle altre province, il segnale per lui sarà ancora più chiaro. E dopo avrà due mesi, fino alle elezioni del 23 novembre , dove dovrà solo cercare di convincere quella Modena che non va mai data per scontata nemmeno se ci sei nato. Perché proprio se ci sei nato è da lì che deve partire tutto. Quella Modena che in queste poche settimane di campagna elettorale Bonaccini lo ha solo visto passare. (d.b.)