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Il circolo era un casinò: sequestrato

Il circolo era un casinò: sequestrato

Apposti i sigilli al “Diamante”: settanta persone denunciate. Si facevano partite non autorizzate di poker Texas Hold’Em

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Sotto le apparenze di un circolo ricreativo si nascondeva «un'attività ben organizzata, molto simile a quella di un vero casinò», con tanto di bar, tavoli verdi, gestori di sala, croupier ed una sessantina di giocatori dediti al gioco d'azzardo. Siamo a Cognento, al Circolo Diamante, che ormai tutti i fine settimana era uno dei locali più frequentati.

L'ha scoperto a Modena nel weekend la Guardia di Finanza, che nel corso del blitz, in borghese, ha sequestrato «un consistente quantitativo di fiche e 32.000 euro in contanti». Le persone denunciate sono 70.

Al termine degli accertamenti avviati dai finanzieri, 12 soggetti (sette croupier e cinque gestori) sono stati deferiti a piede libero all'autorità giudiziaria per l'esercizio abusivo di giochi d'azzardo (pena da tre mesi a un anno più ammenda).

Anche gli avventori trovati ai tavoli (58), tutti identificati, sono stati ugualmente denunciati per la partecipazione a gioco (arresto fino a sei mesi più ammenda). Allo stesso modo, ai locali dell'attività illegale sono stati posti i sigilli. I sequestri operati sono già stati convalidati dalla procura.

Secondo una prima ricostruzione, il circolo privato avrebbe iniziato la propria attività nel 2014 e sarebbero “numerosi” gli eventi già organizzati al suo interno. All'atto del blitz i finanzieri, presentatisi in abiti civili alla stregua di potenziali avventori (il personale del circolo non ha fatto selezione all'ingresso nonostante l'entrata sulla carta fosse consentita ai soli soci), si sono trovati di fronte due partite in pieno svolgimento. Entrambe erano di poker Texas Hold'Em.

Sotto le apparenze del circolo ricreativo, in realtà, un'attività ben organizzata. E proprio attorno a questo aspetto si è sviluppata l’attività di indagine. Le fiamme gialle hanno trovato in pieno corso di svolgimento due distinte competizioni parallele e di diverso livello di poker Texas Hold'Em, caratterizzate - è stato spiegato - dal fine di lucro (il circolo percepiva una percentuale su ciascuna mano giocata, mentre i giocatori miravano alla vincita) e dell'aleatorietà della vincita legata alla sorte.

Sono questi i presupposti normativi previsti per il gioco illegale d'azzardo. In un primo torneo c'era la partecipazione di circa 50 persone ed un montepremi garantito di 4.000 euro. C'era poi una distinta partita, in un separato tavolo, con altri 10 giocatori che utilizzavano fiches ottenute in cambio di contante.

Il circolo privato, come ricostruito dagli inquirenti, avrebbe iniziato la propria attività illegale quest'anno, organizzando poi numerosi tornei di poker. L'accesso alla bisca era libero, e non consentito ai soli soci come sarebbe stato previsto per una associazione. I provvedimenti di sequestro sono già stati convalidati dal Gip di Modena.

Tra gli aspetti emersi che hanno permesso alla Gdf di indagare anche alcuni particolari come la non conformità nell’iscrizione al torneo, dove erano presenti non 30 ma 50 persone.

In più chi partecipava aveva la possibilità di rientrare, sintomo di possibili perdite molto alte. In più potevano entrare e giocare anche i non soci, cosa non prevista nei circoli. In più in servizio al bar sono stati trovati lavoratori irregolari.