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Presi ladri specializzati in furti nelle chiese

Presi ladri specializzati in furti nelle chiese

Carabinieri del Nucleo tutela patrimonio li hanno ammanettati nell’Alessandrino Ritenuti autori del tentato colpo alla Pomposa e di razzie a Formigine e Sassuolo

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Prima del colpo dalla portata mondiale, il nostro territorio era stato impallinato più volte dai ladri specializzati in saccheggi nelle chiese e nei conventi. Dall’inizio dell’estate ne erano stati commessi una decina: in città uno tentato alla Pomposa e un’altro andato a segno nella chiesa di San Faustino, gli altri tutti in provincia, tra pianura e soprattutto l’Appennino. Ora i carabinieri del Nucleo tutela del patrimonio culturale, gli stessi che stanno indagando per il Guercino, sono riuscito a scoprire, rintracciare ed arrestare due “topi di chiesa”. Si tratta di Salvatore Rizzo, trent’anni, e di Prospero Campagna, di 58 anni, entrambi di origine catanese, senza fissa dimora. Sono stati localizzati nel fine settimana scorso a Casale Monferrato in provincia d’Alessandria e portati nel carcere di Vercelli a disposizione dell'autorità giudiziaria.

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Secondo i Cc del nucleo tutela i due sono responsabili del tentato furto nella chiesa di Santa Maria della Pomposa, di nella chiesa di San Bartolomeo di Formigine, quello in San Pietro Apostolo in Rometta di Sassuolo, nonché Sant'Alessandro di Parma e Santa Maria del Fiore di Forlì, dalle quali venivano trafugati diversi oggetti della chiesa tra cui catenine ex voto, candelabri e piccoli dipinti.

I militari del Tpc si erano mossi sul territorio modenese dopo le denunce dei furti, dopo aver raccolto i dati investigativi dei carabinieri intervenuti sul posto, avviando così le loro indagini specializzate. Nello specifico i militari hanno visionato filmati di videocamere, effettuato appostamenti e ricerche che li hanno portai ad individuare nei due gli autori dei furti estivi nelle chiese modenesi e nella regione. I due, come hanno appurato gli investigatori, agivano indisturbati durante gli orari di apertura delle chiese ai fedeli, approfittando dei momenti di scarsa affluenza, ed entravano in azione con il medesimo modus operandi.

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Il più anziano svolgeva la funzione di “palo” all'esterno del luogo sacro, mentre il secondo entrava impossessandosi della refurtiva che poi celava in uno zaino.

Il Pm Marco Imperato ha pertanto richiesto e ottenuto dal Gip Eleonora Pirillo l'emissione dei provvedimenti restrittivi. Probabilmente è stata molto d’aiuto la testimonianza del professor Marzio Arduini, il responsabile-custode della chiesa di Santa Maria della Pomposa, il quale, l’11 luglio verso le 16 sentì alcuni rumori. «Ho sentito strano scalpitio in chiesa, ho visto due che si sono accorti di essere stati visti e si sono allontanati rapidamente. Istintivamente sono uscito dalla zona dell’altare per rincorrerli: i due erano ormai già fuori dalla chiesa e si sono dileguati in pochi secondi». Fuori uno zainetto, con la Madonna della Scala, opera cinquecentesca, di cospicuo valore, catalogata e conosciuta. Arduini fece in tempo a vedere un giovane con uno zainetto che fuggiva.

Stefano Totaro