Gazzetta di Modena

L’azienda vinicola Giacobazzi di Nonantola dopo una decina di anni è tornata sotto il controllo della famiglia che l’aveva creata nel dopoguerra.

Ora Antonio Giacobazzi e i figli Giovanni, Alberto, Jonathan e Angela ne parlano con comprensibile soddisfazione perché questo è il lieto fine di una vicenda articolata e complessa maturata a partire dalla metà degli anni Novanta.

L’azienda venne fondata nel dopoguerra da Angelo Giacobazzi, capostipite della dinasty della famiglia nonantolana. L'impresa è arrivata a esportare vini in tutto il mondo ma una ventina di anni fa la famiglia (composta dai fratelli Giancarlo, William, Antonio e Riciero oltre alle due sorelle Anna Maria e Lucetta) venne scossa da divergenze interne, in particolare dalle differenti vedute imprenditoriali di Antonio e Giancarlo.

Ne derivò una divisione con Giancarlo che mantenne il controllo della Giacobazzi Grandi Vini mentre Antonio volle continuare a fare l’imprenditore mantenendo la filosofia che aveva caratterizzato l’attività della famiglia e dedicandosi alle aziende Donelli Vini di Gattatico, nel Reggiano, e Gavioli Antica Cantina di Nonantola.

Se da una parte, quella di Antonio Giacobazzi, le aziende hanno proseguito con successo, viceversa dall’altra, quella del vecchio marchio di famiglia, non sono mancate le difficoltà, culminate nel 2004 con la vendita a un gruppo composto da vari soci, una società che tra svariate vicissitudini ha poi mantenuto il controllo della Giacobazzi fino a pochi mesi fa. Ora la novità è proprio questa: dopo una decina di anni l’azienda storica di Nonantola è tornata sotto il controllo della famiglia, in particolare di Antonio Giacobazzi e dei suoi figli. Già da tre anni era iniziata un’attività, mai emersa pubblicamente, che aveva questo obiettivo. E pochi mesi fa la lunga trattativa è approdata a conclusione: il marchio Giacobazzi è stato nuovamente acquisito ed è rientrato in famiglia. Ora il Gruppo guidato da Antonio è composto dalle tre aziende vinicole Giacobazzi, Donelli e Gavioli con una settantina di dipendenti e la capacità di produrre oltre 30 milioni di bottiglie all’anno. Uno dei primi gruppi del settore in Italia, in grado di esportare vini in 60 Paesi e in tutti i continenti.

Stefano Turcato