Gazzetta di Modena

Modena

Caso Leonelli, il Comune fa ricorso

Caso Leonelli, il Comune fa ricorso

Zocca. Soldi chiesti ai cittadini per sanare l’ammanco di 1,4 milioni: appello al Consiglio di Stato dopo lo stop deciso dal Tar

2 MINUTI DI LETTURA





ZOCCA. «È positivo che i cittadini non debbano pagare una seconda volta. Abbiamo sempre sostenuto la loro buona fede». Con queste parole il sindaco di Zocca, Balugani, aveva accolto la sentenza del Tribunale Amministrativo che ad aprile, respingeva la richiesta del Comune di far pagare ai cittadini per gli oneri di urbanizzazione che l’ex capo ufficio tecnico Leonelli aveva tenuto per sè. Spiegando poi che il Comune quelle richieste, circa 200, le aveva inoltrate ai cittadini solo per non vedersi contestare l’ammanco dalla Corte dei Conti.

Invece il Comune deve avere cambiato idea, perchè nei giorni scorsi ha notificato alle famiglie che hanno vinto il ricorso al Tar un nuovo ricorso in appello, al Consiglio di Stato: «E lo ha fatto - spiega l’avvocato Guido Santucci, legale delle famiglie Hopkins e Lenzarini - insistendo in particolare sulla asserita grave colpa dei cittadini che hanno pagato gli oneri di urbanizzazione direttamente nelle mani del funzionario infedele piuttosto che in Tesoreria (quand’anche ciò fosse esplicitamente permesso...), accusandoli di negligenza ed implicitamente tacciandoli di essere “disinformati”, per usare un eufemismo».

La vicenda assume infatti un valore emblematico. Come noto, l’ex capo ufficio tecnico cui si imputa un ammanco di 1,4 milioni di euro, in sede penale ha solo patteggiato la pena, e non ha mai dato riscontro alla diffida del Comune che, dopo il patteggiamento, gli chiedeva quella cifra, presentandosi come nullatenente. A nulla poi è valsa l’altra sentenza, quella della Corte dei Conti, che gli attribuiva la responsabilità di quell’ammanco. Il Comune invece ha chiesto alle famiglie di pagare nuovamente. Le famiglie Hopkins e Lenzarini hanno vinto la caiusa, un’altra decina hanno avviato ricorsi al Tar, e sono ancora in attesa di giudizio. Molti altri hanno invece pagato, parcheggiando i soldi in un libretto dedicato, pur di ottenere permessi e titoli abilitativi sospesi dal Comune. Che evidentemente ora non accetta la sentenza “pilota” del Tar, che significherebbe rinunciare a una cifra molto rilevante. «Vorrei esprimere la nostra vicinanza ai cittadini di Zocca, Hopkins e Lenzarini in primis - dice l’avvocato Santucci - i quali rischiano, loro malgrado e nella denegata ipotesi di stravolgimento della sentenza di primo grado, di assurgere al ruolo di uniche ed incolpevoli parti lese della vicenda, ad esclusivo beneficio del Comune, che potrebbe così ottenere da tutti loro il pagamento di quanto non ha finora potuto recuperare dal Leonelli, contro il quale ha peraltro già esperito con successo tutte le azioni giudiziarie consentite, essendo quest'ultimo stato all'unanimità riconosciuto quale unico responsabile dell'ammanco, E questo nonostante oggi l'unica verità acclarata da un collegio giudicante sia l'incontrovertibile “culpa in vigilando” rilevata in capo all'amministrazione stessa».