Il Panaro sarà balneabile? Smeraldi sogna in grande
È caccia ai finanziamenti europei per bonificare l’acqua da Marano a San Cesario Il sindaco scherza: «Festeggeremo con un bagno la rielezione tra cinque anni»
VIGNOLA. «Vorremmo festeggiare la rielezione con un bagno in Panaro». Con questa battuta tra il serio e il faceto il sindaco di Vignola Mauro Smeraldi, assieme alla sua giunta, ha introdotto l’altro giorno l’annosa questione del “Contratto di fiume”, il documento comune che vede impegnati attualmente i Comuni di Vignola, Spilamberto, Savignano, Marano e San Cesario nella rigenerazione e manutenzione ambientale del Panaro.
In pratica, il documento mira a mettere in campo azioni comuni per tutelare l’ambiente naturale attorno al fiume, nel tratto che va appunto dal territorio di Marano fino a quello di San Cesario (i due comuni, tra l’altro, rappresentano i nuovi ingressi all’interno del “Contratto di fiume”).
A Mauro Smeraldi ha fatto poi eco l’assessore all’Ambiente di Vignola, Erio Ricchi, che ha spiegato più nei dettagli: «Stiamo cercando di stringere i tempi per intercettare fondi del progetto europeo Life, per cominciare a mettere in campo azioni concrete a vantaggio del fiume Panaro. Il consiglio del Contratto di Fiume si è già riunito alcune volte nelle scorse settimane ed è emersa la consapevolezza che è già stata prodotta troppa carta e bisogna cominciare a produrre fatti concreti. Per quanto riguarda i fondi del progetto Life - prosegue Ricchi - si parla di circa 1,5-2 milioni di euro. Se non riuscissimo a intercettare questi fondi, dovremmo aspettare altri mesi prima di riprovare ad accedervi. In ogni caso il finanziamento ci permetterebbe di mettere in campo un progetto per rendere l’acqua del Pararo balneabile, attraverso l’immissione di appositi microrganismi che si nutrono di sostanze nocive. Ma ovviamente il Contratto di Fiume non è solo questo. Esso comprende altri due punti molto importanti: quello sulla promozione della mobilità dolce e quello della tutela e qualificazione delle sponde».
«Il progetto della mobilità dolce - continua Ricchi - mira appunto a costruire collegamenti protetti, per pedoni e ciclisti, sfruttando i collegamenti già esistenti tra le sponde del Panaro. In questo modo avremo una rete di percorsi ciclo pedonali sicuri tra Vignola, Savignano, Spilamberto e paesi limitrofi. La tutela e qualificazione delle sponde del Panaro mira invece a svolgere tutte quelle opere di manutenzione necessarie a ridosso del letto del fiume».
In altri termini, per il Panaro potranno quindi esserci diverse novità se, effettivamente, i fondi europei saranno intercettati dai comuni facenti parte del Contratto di Fiume. Se per qualsiasi motivo questa ricerca di sostegno economico non riuscisse ad andare in porto entro la fine dell’anno, secondo quanto affermato dallo stesso assessore Ricchi non tutto sarebbe perduto, dal momento che si potrebbe rifare lo stesso tentativo dopo alcuni mesi, anche se naturalmente pagando lo scotto di un nuovo ritardo sul tabellino di marcia.
Marco Pederzoli