Gazzetta di Modena

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regionali 2014

Primarie del Pd, si formano le tifoserie

di Marcello Radighieri
Primarie del Pd, si formano le tifoserie

I candidati all’esame della base. Perplessità tra i volontari della festa di Ponte Alto per come è stata gestita l’operazione

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A Ponte Alto lo scontro Bonaccini-Richetti rimane latente. Tra i volontari Pd, giunti ormai al quarto giorno di festa provinciale, la notizia della doppia candidatura non sembra scuotere più di tanto gli animi. Nelle cucine si lavora, e in tanti assicurano che non si ha davvero il tempo materiale per parlare di politica. «È uno dei paradossi della festa». La news, poi, è talmente fresca, e il panorama in così rapida evoluzione, che si fa fatica ad aprire un dibattito. Ma il malcontento, a detta di qualcuno, starebbe covando.

«I volontari non sono entusiasti di come è stata gestita questa fase», spiega in merito Alberto Vaccari, segretario del circolo della Sacca. Da parte sua, esprime un certo «disappunto per queste autocandidature, che non hanno molto significato. Il partito dovrebbe essere in grado di selezionare la sua proposta autonomamente». Ma da anche un giudizio di merito. Prima di tutto su Richetti, che «non può continuare a candidarsi a tutte le opportunità». E poi su Bonaccini, che «non rimarrà per due legislature. Le ambizioni lo porteranno altrove». Il nome migliore, secondo Vaccari, era quello di Daniele Manca, sindaco di Imola, sul quale il Pd sembrava aver trovato una convergenza. «Anche se non mancavano le contraddizioni» considerando che era stato eletto appena un anno fa alla carica di primo cittadino». Tra i volontari, comunque, le opinioni sono le più disparate. Si va da quanti vorrebbero una donna alla presidenza della regione a chi boccia o salva sia Richetti che Bonaccini. Fino ad arrivare a quanti – probabilmente la maggior parte – una decisione non l’hanno ancora presa.

Ivan Masetti, ad esempio. Serve ai tavoli del ristorante Terre di Siena anche se, tiene a precisarlo, non è iscritto al partito. «Non ho scelto, né so se sceglierò tra quei due. Penso sia opportuno che scoprano un po’ di più le carte, prima di poter dare qualsiasi giudizio di merito», spiega riferendosi ai programmi. «Ad oggi un mio sbilanciamento sarebbe del tutto casuale, è ancora troppo presto». Certo, c’è anche chi, la propria preferenza, l’ha già assegnata. Come Gilberto Colistra, volontario della sezione Centro Storico. Mentre serve i caffè al bancone della storica “Capannina” spiega che la candidatura di Bonaccini è «opportuna. È il segretario regionale, è lui il candidato naturale. Anche perché Richetti…». Lascia cadere la frase nel vuoto per servire alcuni clienti, ma torna sull’argomento poco dopo, spiegando di non condividere alcune posizioni del deputato.

Di tutt’altro avviso Alessandro Corbelli, richettiano convinto «da sempre». «Sono di Fiorano come lui, e anche in questo caso penso che sia il candidato giusto». Il pensiero, comunque, va anche al dopo primarie. Insomma, alla vera corsa per la presidenza della Regione, alle elezioni di novembre. Nonostante i numerosi scandali e la stessa fine dell’era Errani, tra i volontari prevale l’ottimismo. Forse non si ripeterà il successo delle Europee, ma in pochi sembrano davvero preoccupati per l’esito della votazione. Anche se, spiega Jessica Giovanardi, «non si può certo dormire sugli allori». «Non credo che perderemo l’Emilia, ma non bisogna credere di avere la vittoria in tasca». Anche perché «abbiamo avuto di recente esempi che fanno riflettere», aggiunge riferendosi al recente cambio di casacca della «roccaforte Livorno», conquistata dal M5S alle ultime elezioni comunali. Le preoccupazioni, piuttosto, sembrano concentrarsi sul confronto tra i due modenesi. Che, viste le premesse, potrebbe degenerare in una battaglia senza esclusione di colpi, a discapito dell’immagine del Pd.

Molti, a dire il vero, ostentano tranquillità e provano a minimizzare, assicurando che la “coppia renziana” è responsabile. Corbelli, ad esempio, punta sull’esperienza ormai conseguita dal partito in fatto di primarie. E non dovrebbero esserci problemi nemmeno per la Giovanardi. Anzi: «I confronti sono sempre positivi, quando vengono fatti in maniera rispettosa». Ma, al tempo stesso, in tanti non sembrano condividere questo ottimismo. Colistra, ad esempio, teme un confronto troppo acceso e sottolinea le polemiche che hanno accompagnato le primarie per la scelta del candidato sindaco di Modena. Gli fa eco Masetti, che lo scontro sembra quasi metterlo in conto. «Quando si gioca a questi livelli è quasi inevitabile». Addirittura «fisiologico», almeno nella fase iniziale. Se non subentrano dei personalismi, in ogni caso, «non dovrebbero esserci particolari problemi».