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Aumenti dei biglietti bus Modena dice no a Seta

Aumenti dei biglietti bus Modena dice no a Seta

Sindaco, assessore alla mobilità e Pd bocciano i rincari decisi da Pietro Odorici “Non ci sono le condizioni”. Muzzarelli vuole “depotenziare” i vertici della società

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Gli aumenti di bus e corriere? Seta incassa un altro no, di quelli pesanti. Arriva dal Pd e potrebbe convincere il vertice della società trasporti, guidata da Pietro Odorici, a rinviare i rincari. Almeno quelli sui biglietti di corsa semplice (da 1,20 a 1,30 o 1,50 se acquistati a bordo). D’altra parte, i rincari sugli abbonamenti dovrebbero scattare già da lunedì, a meno che Seta non faccia una strategica - e diplomatica - retromarcia. Anche perchè il no di Modena si aggiunge alle dure critiche di Reggio e all’intenzione del sindaco Gian carlo Muzzarelli di porre una questione: può una società come Seta prendere certe decisioni senza un preventivo “via libera” dei sindaci dei territori servizi? Insomma: chi comanda? Il desiderio, neanche tanto nascosto, è “depotenziare” i vertici della società.

A comunicare il no al piano-Odorici è Paolo Trande capogruppo in consiglio comunale. “Al momento non ci sono le condizioni per dire di sì; c'è bisogno di maggiore condivisione e corresponsabilità tra i territori”. La dichiarazione arriva al termine dell'incontro con il sindaco Gian Carlo Muzzarelli e l'assessore alla mobilità Gabriele Giacobazzi sul nuovo piano tariffario proposto da Seta. “Pur non contestando, in linea di principio, la richiesta di adeguamento (+0,10 centesimi a terra e +0,30 a bordo) delle tariffe urbane a causa dell'aumento dei costi di gestione del servizio, insieme a sindaco e assessore abbiamo convenuto che, al momento, non ci sono le condizioni per rispondere positivamente alle richieste di Seta. Quando ne approvammo la costituzione, facendovi confluire l'azienda di trasporto pubblico modenese (Atcm) allora in attivo con l'auspicio di giungere ad un unico soggetto che gestisse la mobilità di area vasta, eravamo assolutamente consapevoli dell'asimmetria tra il potere decisionale delle singole amministrazioni, da un lato e dall'altro l'Azienda che gestiva unitariamente la mobilità negli stessi territori”. Ora, “in attesa del nuovo assetto istituzionale di governo della mobilità interprovinciale a tutte le Amministrazioni è richiesto un atteggiamento di minore individualismo e una maggiore predisposizione all'analisi dei problemi e alla programmazione condivisa, senza le quali è impossibile realizzare il sistema integrato di mobilità pubblica interprovinciale... Per questo come Gruppo consiliare abbiamo deciso di appoggiare l'iniziativa che il Comune di Modena, nella persona del sindaco Muzzarelli, avvierà con gli altri partners territoriali (Reggio Emilia e Piacenza) e con la Regione con il preciso obiettivo di ripristinare il principio della condivisione e della parità di trattamento per tutti i cittadini delle aree interessate”.